Prenderà il via il prossimo
autunno, davanti al Tribunale di Pesaro, il processo con al
centro i presunti falsi di Gino De Dominicis. Un collegio di
giudici affronterà la delicata vicenda che si trascina nelle
aule di giustizia dal 2012 e che riguarda un rilevantissimo
numero di opere dell'artista anconetano del secondo Dopoguerra,
noto per aver ripudiato qualsiasi forma di etichetta e
omologazione e per il suo eclettismo.
Nei giorni scorsi, la Corte d'Appello di Ancona ha riaperto
il caso: ha disposto il rinvio a giudizio per il 9 ottobre nei
confronti di Marta Massaioli, l'ex assistente e compagna, ora
60enne di De Dominicis, e di altre 10 persone accogliendo
l'appello della Procura contro l'assoluzione dall'accusa di
associazione per delinquere e contro il non doversi procedere
per prescrizione per ricettazione e falso. Assoluzione e
prescrizione dichiarate a giugno dal gup pesarese a cui è stato
trasmesso per competenza il procedimento nato originariamente a
Roma e nel quale l'ex ministro Vittorio Sgarbi, che fu molto
amico di De Dominicis, è stato prosciolto. La ex compagna del
maestro scomparso nel 1998 e difesa dall'avvocato milanese
Matteo Mangia, a settembre di due anni fa è stata assolta con
formula piena, a Bolzano, in una tranche della vicenda.
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