Non ci furono interazioni sul
dispositivo cellulare di Louis Dassilva dalle 22.08 alle 22.38,
la sera dell'omicidio di Pierina Paganelli. Questa la
conclusione dell'ingegnere Giuseppe Ferraro, perito nominato dal
gip Vinicio Cantarini. Le conclusioni di Ferraro, condivise
inoltre dal consulente nominato dal pm Daniele Paci, l'analista
forense Luca Russo, sono state al centro dell'udienza di questa
mattina in tribunale a Rimini davanti per l'acquisizione delle
fonti di prova dall'analisi di tutti i device sequestrati
all'unico indagato, Dassilva, il 35enne senegalese in carcere
dal 16 luglio del 2024.
Ferraro conclude dicendo che "dall'analisi dei File System
Events (Fse), non sono state individuate attività che indichino
un'azione fisica attuata sul dispositivo cellulare, nel periodo
di tempo compreso fra le 22.08 e le 22.38 del 3 ottobre 2024".
In altre parole le tracce di attività sul cellulare sarebbero
state generate automaticamente dal dispositivo. Per il perito,
inoltre "il dispositivo risulta compromesso in quanto il
contenuto della sua memoria non rispecchia la situazione
presente all'epoca dei fatti. La compromissione dell'apparato è
legata - secondo Ferraro - a cancellazione completa, totale,
della chat whatsapp, fra Dassilva e Manuela Bianchi".
Da un punto di vista investigativo quindi la relazione del
perito del gip confermerebbe di fatto l'ipotesi della squadra
mobile che colloca in quella finestra temporale, in cui Dassilva
non interagisce col cellulare, l'omicidio di Pierina. Ma la
difesa del senegalese è su tutta linea. "Da quanto emerso oggi
nel corso dell'esame in contraddittorio del perito e dalle
osservazione dei vari consulenti questa certezza non può essere
così limpida", ha detto l'avvocato Riario Fabbri che difende il
35enne insieme con l'avvocato Andrea Guidi. "Non è così
lapidaria e infatti il giudice ha disposto un'integrazione e un
approfondimento sui file di registri di attività". "Il
consulente della difesa ha dato una serie di chiavi di lettura
di questi registri che a nostro avviso consente una lettura
diversa", ha detto Guidi. Insomma, Dassilva avrebbe potuto
prendere in mano il telefono anche senza attivarlo in quel
preciso lasso di tempo.
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