"Non possiamo fare finta di
niente. L'architettura rifulge oggi nei giorni in cui a un
numero spropositato di persone è distrutta la casa. Perché non
c'è solo il cambiamento climatico, c'è anche l'indicibile, e
questo indicibile è la guerra, con una prima volta molto
particolare, con un inaudito inedito, mai visto nella storia:
distruggere le case del nemico per non ricostruirle mai più, per
non dare mai più al nemico la possibilità di dire: 'Io sono,
perché io abito'". Lo ha detto il presidente della Biennale di
Venezia, Pietrangelo Buttafuoco, durante la conferenza stampa
d'apertura della Mostra Internazionale di Architettura.
"Un neologismo - ha rilevato Buttafuoco - lo spiega
perfettamente: è 'domicidio', l'uccisione della 'domus'. Accade
in Sudan, e non ce lo raccontiamo, accade in Ucraina, accade a
Gaza. Il nostro obiettivo comune - ha concluso - deve essere
quello di far rifulgere l'architettura trovando finalmente
parola affinché il nostro dimorare sulla Terra sia un
soggiornare nel Cielo".
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