"La sentenza del Tar Lazio
conferma pienamente l'impianto del dlgs 199/2021 e la
legittimità delle competenze riservate alle Regioni. Prendiamo
atto del chiarimento in merito alla definizione di non idoneità,
che sancisce come non sussista una preclusione assoluta ma
'un'alta probabilità di esito negativo dell'autorizzazione'
ricalcando le Linee guida del 2010. Constatiamo inoltre
l'assoluta validità e attualità del comma 8 dell'articolo 20,
implicita radice del 'principio di prevalenza di idoneità',
affermato nell'articolo 5 del nostro disegno di legge": è la
posizione dell'assessore all'ambiente della Regione Umbria,
Thomas De Luca, sulla sentenza del Tar Lazio in merito al
decreto ministeriale 21 giugno 2024 sulle aree idonee per
l'installazione di impianti a fonti di energia rinnovabile.
"L'annullamento dei commi 2 e 3 dell'articolo 7 del decreto
ministeriale 21 giugno 2024 sulle Aree Idonee per
l'installazione di impianti a fonti di energia rinnovabile,
però, non può essere la causa di una paralisi generalizzata".
"Le sentenze si rispettano - afferma De Luca - e la politica
deve assumersi le proprie responsabilità. Per questo come
Regione, a valle del percorso partecipativo, adatteremo il
nostro testo al giudizio del tribunale amministrativo e poi
andremo avanti consegnando all'Assemblea legislativa il disegno
di legge. L'obbligo di rieditare entro 60 giorni i criteri per
l'individuazione delle aree idonee e non idonee rischia di
trasformare la situazione in delle sabbie mobili in cui a
rimanere impantanate sono in primo luogo le Comunità energetiche
e gli impianti destinati all'autoconsumo. L'effetto
nell'immediato, infatti, rischia di essere una moratoria verso i
piccoli e medi impianti su cui l'incertezza del quadro normativo
pesa molto più che sui grandi interventi. Realtà, quelle del
nostro tessuto economico e sociale, che senza regole certe non
si sbilanciano verso investimenti a rischio. Scenario che ci
impone di intervenire per evitare tentennamenti che metterebbero
a rischio il raggiungimento degli obiettivi fissati al 2030 e la
sopravvivenza stessa delle nostre imprese".
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