Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

De Luca, no alla paralisi dopo Tar Lazio su aree idonee

/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

De Luca, no alla paralisi dopo Tar Lazio su aree idonee

'Prendiamo atto del chiarimento' annuncia l'assessore

PERUGIA, 14 maggio 2025, 17:41

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

"La sentenza del Tar Lazio conferma pienamente l'impianto del dlgs 199/2021 e la legittimità delle competenze riservate alle Regioni. Prendiamo atto del chiarimento in merito alla definizione di non idoneità, che sancisce come non sussista una preclusione assoluta ma 'un'alta probabilità di esito negativo dell'autorizzazione' ricalcando le Linee guida del 2010. Constatiamo inoltre l'assoluta validità e attualità del comma 8 dell'articolo 20, implicita radice del 'principio di prevalenza di idoneità', affermato nell'articolo 5 del nostro disegno di legge": è la posizione dell'assessore all'ambiente della Regione Umbria, Thomas De Luca, sulla sentenza del Tar Lazio in merito al decreto ministeriale 21 giugno 2024 sulle aree idonee per l'installazione di impianti a fonti di energia rinnovabile.
    "L'annullamento dei commi 2 e 3 dell'articolo 7 del decreto ministeriale 21 giugno 2024 sulle Aree Idonee per l'installazione di impianti a fonti di energia rinnovabile, però, non può essere la causa di una paralisi generalizzata".
    "Le sentenze si rispettano - afferma De Luca - e la politica deve assumersi le proprie responsabilità. Per questo come Regione, a valle del percorso partecipativo, adatteremo il nostro testo al giudizio del tribunale amministrativo e poi andremo avanti consegnando all'Assemblea legislativa il disegno di legge. L'obbligo di rieditare entro 60 giorni i criteri per l'individuazione delle aree idonee e non idonee rischia di trasformare la situazione in delle sabbie mobili in cui a rimanere impantanate sono in primo luogo le Comunità energetiche e gli impianti destinati all'autoconsumo. L'effetto nell'immediato, infatti, rischia di essere una moratoria verso i piccoli e medi impianti su cui l'incertezza del quadro normativo pesa molto più che sui grandi interventi. Realtà, quelle del nostro tessuto economico e sociale, che senza regole certe non si sbilanciano verso investimenti a rischio. Scenario che ci impone di intervenire per evitare tentennamenti che metterebbero a rischio il raggiungimento degli obiettivi fissati al 2030 e la sopravvivenza stessa delle nostre imprese".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza