Scarto e Palestina saranno i due
temi portanti del 21/o festival vicino/lontano, in programma a
Udine dal 7 all'11 maggio. Oltre 100 eventi tra confronti,
incontri, lectio, mostre, spettacoli e proiezioni con più di 200
ospiti del mondo delle scienze, della letteratura, spettacolo,
arte, informazione, tra i quali: Anna Foa (storica e saggista
specializzata in storia degli ebrei in Italia e nel mondo),
Paola Caridi (storica e giornalista esperta di Vicino Oriente),
Lucio Caracciolo (direttore di LiMes), Alessandro Aresu
(analista geopolitico), Tomaso Montanari (storico dell'arte e
rettore Università per Stranieri di Siena).
Il festival ha scelto per l'edizione 2025 la parola "scarto"
come chiave di lettura della realtà: frattura, svolta e
cambiamento radicale. Nicola Gasbarro, presidente del comitato
scientifico vicino/lontano spiega che le fasce più deboli sono
le vere vittime, gli "scarti" della società. Gasbarro descrive
un mondo in cui "la globalizzazione e il libero mercato sembrano
tramontati, la pace non è più scontata, e concetti come guerra e
riarmo sono tornati centrali. Le democrazie appaiono indebolite,
mentre il potere si concentra in nuove forme di autoritarismo
che saldano insieme politica, economia e tecnologia". Il
principio stesso di realtà è "in crisi, travolto da instabilità,
ansia, smarrimento collettivo e un silenzioso abbandono delle
priorità sociali con gravi conseguenze per i più deboli",
appunto.
Di questa categoria fanno parte anche i palestinesi e perciò
il festival si propone come spazio di riflessione critica,
fedele a un'etica della ragione e al bisogno di comprendere le
trasformazioni in atto che colpiscono chi ha meno strumenti per
difendersi.
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