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Ostanel (Veneto che Vogliamo): “Zaia riferisca subito in Aula la verità sul fine vita"

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Ostanel (Veneto che Vogliamo): “Zaia riferisca subito in Aula la verità sul fine vita"

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

15 aprile 2025, 16:40

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO


(Arv) Venezia 15 apr. 2025 - “Trovo inaccettabile dover seguire le conferenze stampa del Presidente Zaia per poter avere informazioni su come la Giunta regionale intenda far rispettare le sentenze della Corte costituzionale dopo la bocciatura, per un solo voto, ormai più di un anno fa, in Consiglio regionale, della Proposta di legge di iniziativa popolare. È per questo che, insieme ai Capigruppo di opposizione, ho richiesto al Presidente Zaia di riferire con urgenza in Aula ai sensi dell'articolo 72 del nostro Regolamento, perché è il Consiglio la sede deputata a discutere di come dare seguito ad una richiesta di oltre 9.000 veneti".

Lo ha dichiarato Elena Ostanel, consigliera regionale del movimento civico ‘Il Veneto che vogliamo’ nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta oggi a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto.

"Proprio oggi il Presidente Zaia ha pronunciato parole gravissime sul caso di Roberto, dicendo di aver inviato una ispezione che ha constatato come la procedura si sia svolta con regolarità e i ritardi siano stati imputabili ad una pausa legata alle vacanze – ha ricordato la consigliera regionale - Mi chiedo davvero che rispetto ci sia per i pazienti, pensando che possano davvero essere le pause natalizie la causa di un mancato rispetto della sentenza della Corte costituzionale. Serve dire chiaramente che le cose non funzionano a causa di chi promette ma poi non mantiene. Perché è dal giorno dopo il voto in Aula che continuiamo a tenere alta l'attenzione, con una interrogazione presentata nel mese di gennaio, per chiedere come la Giunta regionale intendesse agire dopo la bocciatura del Testo, poi con una lettera formale all’ufficio di Presidenza della commissione consiliare competente in materia sanitaria, a luglio, per chiedere l’audizione del Presidente Zaia e dell’Assessore regionale Lanzarin, di seguito con un accesso agli atti sullo stato delle richieste di accesso al fine vita e infine con un’ultima interrogazione, a marzo, per chiedere se la Giunta intendesse veramente approvare un Regolamento regionale in materia. Ad oggi, però, nessuna risposta”.

“Quindi – ha messo in chiaro Ostanel - è tempo di dire la verità ai veneti: ci saranno fatti concreti entro la fine della legislatura che metteranno fine, almeno in parte, al calvario dei pazienti? Ci saranno procedure chiare che mettono a riparo anche i medici che fanno parte delle commissioni mediche ed etiche? Sta alla Giunta regionale e al Presidente rispondere o dichiararsi definitivamente ostaggio delle divisioni della sua maggioranza. Anche oggi, il Comitato promotore ‘Liberi Subito’ ha parlato del caso di Monica che è dovuta morire come non voleva avendo solo 3 mesi di aspettativa e sapendo che la risposta sarebbe arrivata troppo tardi in assenza di una norma chiara. Non possiamo più accettare che questo accada come giù dimostrato dal nostro accesso atti di luglio 2024: 2 persone su 15 sarebbero decedute addirittura prima di ricevere una risposta”.

“Adesso basta: chiediamo alla Giunta regionale di rispettare la volontà dei pazienti e smettere di prendere in giro i veneti", ha concluso Elena Ostanel.

A margine della conferenza stampa, hanno preso la parola i consiglieri regionali che hanno appoggiato la proposta di legge di iniziativa popolare in materia di ‘fine vita’.

Erika Baldin, Capogruppo del Movimento 5 Stelle, ha ricordato che “mesi fa, il Consiglio regionale aveva approvato una Mozione volta a garantire il diritto al suicidio medicalmente assistito attraverso un percorso rapido e scevro da condizionamenti esterni. Dobbiamo dare concretezza a quel provvedimento: la politica deve garantire ai cittadini la possibilità di scegliere come morire”.

Per la Capogruppo Dem Vanessa Camani “la Politica che proviamo a mettere in campo è quella che si occupa di cose concrete. In questo senso, chiediamo al Presidente Zaia cosa è stato concretamente fatto per garantire la pienezza del diritto al suicidio medicalmente assistito. Credo che Zaia non sia coerente perché non fa quello che dice di voler fare. Sul tema serve comunque una legge nazionale”.

Renzo Masolo (Europa Verde) ha invocato “il diritto all’autodeterminazione delle persone, anche in merito alla volontà di porre fine alla propria vita. Sollecitiamo quindi un provvedimento urgente che disciplini la materia del ‘fine vita’”.

Per Arturo Lorenzoni (Gruppo Misto/Veneto Vale) “quello del ‘fine vita’ è un tema dei Veneti, non dell’opposizione in Consiglio regionale. L’attenzione deve essere massima perché in gioco c’è la vita delle persone: non possiamo lasciare le cose a metà e non dare risposte ai cittadini del Veneto, perché sarebbe un’omissione gravissima”.

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