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PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO
(Arv) Venezia 15 apr. 2025 - “Quello che presentiamo oggi è un evento di alto valore culturale che, nell’anniversario degli Accordi di Pace di Dayton, siglati nella lontana base americana di Wright-Patterson, in Ohio, ci invita a riflettere su ciò che la pace realmente rappresenta: non soltanto la fine di un conflitto, ma soprattutto l'inizio di un lungo e complesso cammino verso la riconciliazione e la comprensione reciproca tra popoli. Gli Accordi di Dayton del 1995 furono un traguardo decisivo e un punto di svolta per la Bosnia Erzegovina e per l'Europa intera. Firmati da figure come Slobodan Milošević, Franjo Tuđman e Alija Izetbegović, chiusero una delle pagine più buie e dolorose della nostra storia recente. Oggi, ricordando quegli eventi, non possiamo dimenticare il drammatico assedio di Sarajevo: il più lungo della storia contemporanea, che per 1.425 giorni mise a dura prova la resistenza, la dignità e la forza morale di un'intera popolazione. La mostra fotografica di Mario Boccia, "Sarajevo 1992-1995. L'assedio più lungo", che presentiamo oggi, ci riporta con intensità emotiva e rigore storico proprio a quei giorni difficili, affinché la memoria rimanga viva e diventi insegnamento per le nuove generazioni”. Con queste parole il Presidente del Consiglio regionale del Veneto roberto Ciambetti ha aperto Conferenza Stampa di presentazione del progetto “Trent’anni dagli Accordi di Pace di Dayton in Bosnia Erzegovina: Vicenza Sarajevo per una Cultura di Pace” svoltasi oggi a Palazzo Ferro-Fini. “‘Non basta parlare di pace. Bisogna crederci. E non basta crederci. Bisogna lavorarci’, ricordava Eleanor Roosevelt. E proprio questo è il senso più profondo di questo progetto: non un semplice ricordo commemorativo, bensì un impegno concreto, capace di stimolare scambi culturali e sociali tra Italia e Bosnia Erzegovina, coinvolgendo la scuola, il volontariato e le istituzioni. Solo così potremo contribuire davvero alla costruzione di una cultura di pace autentica e duratura, capace di superare diffidenze e divisioni, per abbracciare una collaborazione sempre più intensa e feconda”, ha proseguito il Presidente. “Vicenza, città da sempre aperta all'incontro tra culture diverse, si fa portavoce di un messaggio chiaro: il dialogo e l'incontro sono sempre più forti della violenza e dell'odio. La nostra responsabilità, come cittadini e istituzioni, è quella di tenere vivo il ricordo, ma anche e soprattutto di continuare a costruire ponti di solidarietà e fratellanza. Concludo con una speranza e un auspicio sincero: che questo progetto rappresenti un passo significativo verso un futuro di pace autentica e condivisa, un futuro in cui non saremo semplici spettatori, ma protagonisti attivi nella difesa dei valori universali di pace, rispetto e convivenza pacifica”, ha concluso Ciambetti.
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