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ANSAcom - In collaborazione con Federpol
Privacy, cybersicurezza e intelligenza artificiale. Questi i tre temi cardine affrontati oggi all'auditorium dell'acquario di Genova durante il 68° Congresso Nazionale di Federpol, la principale associazione di investigazione privata in Italia.
"Per noi la privacy è un argomento basilare - ha detto Luciano Tommaso Ponzi, presidente nazionale Federpol, a margine dell'incontro - perché l'investigatore privato deve essere rispettoso degli utenti, non possiamo lavorare sotto copertura e ci sono delle criticità per le attuali regole deontologiche che stiamo discutendo. Nel 1996, quando è nata la prima legge sulla privacy, non siamo stati considerati e successivamente sono subentrate queste regole".
"Un altro tema che stiamo portando avanti con il garante è quello dell'intelligenza artificiale, è attualissimo - ha aggiunto Ponzi - lo abbiamo visto ormai con il furto di identità, le fake news, lo scambio di persona. Possono minare la credibilità delle informazioni. Dobbiamo essere noi a governare l'intelligenza artificiale e non far governare noi dall'intelligenza artificiale. Quindi l'uomo sarà sempre imprescindibilmente colui che può decidere cosa fare o non fare.
Non dobbiamo far decidere l'intelligenza artificiale, ma utilizzarla su un binario molto circoscritto e chiaro. Può facilitare determinate procedure che magari sono lunghissime, poi però bisogna revisionare una, due o tre volte quanto fatto dall'intelligenza artificiale. Non potrà mai sostituire il fattore umano dell'investigatore, perché noi viviamo ancora della vecchia investigazione sul campo, il 90% del nostro lavoro è fatto di osservazione statica e dinamica, il pedinamento.
Questo è il nostro plus. Noi abbiamo il plus, una testimonianza oculare che portiamo in giudizio e poi fa sì che le evidenze possano valere e far propendere l'ago della bilancia verso chi deve difendere un diritto in sede giudiziaria, per chi è vittima o per chi ha un diritto violato".
ANSAcom - In collaborazione con Federpol
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