"Un ulteriore aspetto critico dello
stato sociale italiano è la complessità
dell'assetto istituzionale, che coinvolge vari livelli di
governo (Regioni, Comuni, Governo) con modalità
insufficientemente coordinate".
Lo si legge nella relazione di Bankitalia davanti alla
Commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti economici e
sociali derivanti dalla transizione demografica in atto.
La relazione evidenzia come l'autonomia "comporta una
tensione tra le risorse finanziarie necessarie per garantire i
livelli essenziali" di assistenza per cui "In assenza di
meccanismi perequativi adeguati" il welfare e il sostegno
pubblico al cittadino "sarà più debole proprio nelle aree che ne
avrebbero maggiormente bisogno" ovvero il Mezzogiorno.
"Forti differenze nella qualità e quantità dei servizi
offerti sul
territorio" spiegherebbero poi come "il declino demografico sia
più accentuato nel Mezzogiorno". Dove "alla riduzione della
natalità si aggiunge un consistente deflusso di popolazione
giovanile verso le regioni centro-settentrionali". Negli ultimi
due decenni le migrazioni interne hanno ridotto la popolazione
del Mezzogiorno di oltre 900.000 persone, per più del 70 per
cento giovani fra i 15 e i 34 anni (630.000) e per quasi un
terzo laureate, si legge nella relazione.
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