"Accogliamo con favore la proposta
avanzata dalla Francia per una revisione della tassazione dei
colossi del web a livello europeo. È l'occasione per intervenire
e correggere finalmente lo squilibrio fiscale che penalizza le
imprese del territorio, erode il gettito fiscale e contribuisce
alla desertificazione commerciale di borghi, paesi e città".
Lo afferma la Confesercenti in una nota.
"Dal 2014 ad oggi l'Italia - sottolinea l'associazione - ha
perso oltre 150mila attività del commercio, in gran parte
piccoli negozi, con un impatto particolarmente grave nei centri
urbani minori e nelle aree interne. Nel frattempo, il commercio
online ha continuato a crescere a doppia cifra, sostenuto da un
vantaggio fiscale strutturale: le grandi piattaforme e-commerce
internazionali pagano il grosso delle imposte nei Paesi a
fiscalità più favorevole, anche quando generano ricavi da
un'altra parte.
L'apertura di una nuova fase regolatoria legata all'arrivo dei
dazi Usa è il momento giusto per affrontare finalmente anche il
nodo della concorrenza fiscale tra online e offline. Se non si
interviene ora, si rischia di spingere sempre più attività fuori
dai territori, favorendo la delocalizzazione del retail e
l'omologazione dei consumi".
"La proposta di Parigi - afferma il presidente
dell'Associazione, Patrizia De Luise, va nella direzione giusta.
L'Unione Europea deve cogliere questa opportunità per varare un
sistema fiscale più equo e moderno. Non si tratta di colpire
l'innovazione né di favorire un'escalation della guerra
commerciale, ma di garantire una concorrenza leale con le
imprese del territorio".
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