"Nelle 1.500 cooperative aderenti a Confcooperative in Emilia-Romagna, il 64% degli occupati è donna.
Basterebbe questo dato per sottolineare quanto sia
importante per la nostra associazione, proprio in occasione
della Festa della Donna, accendere i riflettori su un tema
fondamentale come la medicina di genere e delle differenze,
ancora non sufficientemente conosciuto soprattutto nei luoghi di
lavoro".
Lo ha detto Francesco Milza, presidente di Confcooperative
Emilia Romagna, intervenendo al Palazzo della Cooperazione di
Bologna nell'ambito del convegno 'Pari ma non uguali.
Che genere
di medicina. Riconoscere le differenze per promuovere un
benessere più equo'.
"Promuovere la medicina di genere all'interno delle nostre
imprese, partendo dai percorsi di welfare aziendale e dalle
attività previste nella medicina del lavoro, significa per noi
valorizzare sempre di più il contributo fondamentale apportato
dalle donne nelle nostre cooperative. I dati recenti - ha
aggiunto Milza - ci dimostrano infatti come siano in crescita le
donne amministratrici nelle cooperative aderenti, salite
quest'anno a 1.883 (+5,7% dal 2018) pari al 27% del totale
amministratori, così come crescono le cooperative a governance
femminile (dove cioè oltre il 50% degli amministratori è
composto da donne) che sono diventate 359 (+7,8% dal 2018)".
L'assessore alle Politiche della Salute della Regione
Emilia-Romagna, Massimo Fabi, ha assicurato che "promuovere
servizi alla persona che valorizzino le differenze di genere
rappresenta uno dei nostri obiettivi di mandato. Soprattutto
negli ultimi vent'anni si è sviluppato un approccio radicalmente
innovativo, che ha portato anche alla nascita di master
specifici sulla medicina delle differenze, come quello presente
in Emilia-Romagna. Diffondere una cultura di attenzione al
genere e alle differenze significa dare risposte sanitarie meno
standardizzate e più attente ai bisogni della persona", ha detto
Fabi.
Il convegno è stato promosso da Confcooperative
Emilia-Romagna, Commissione Dirigenti Cooperatrici
dell'Emilia-Romagna e Cooperazione Salute.
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