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Confcooperative E-R, 'medicina di genere per noi è fondamentale'

Confcooperative E-R, 'medicina di genere per noi è fondamentale'

'Nelle nostre aziende 64% è donna e crescono le amministratrici'

BOLOGNA, 10 marzo 2025, 16:35

Redazione ANSA

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"Nelle 1.500 cooperative aderenti a Confcooperative in Emilia-Romagna, il 64% degli occupati è donna.

Basterebbe questo dato per sottolineare quanto sia importante per la nostra associazione, proprio in occasione della Festa della Donna, accendere i riflettori su un tema fondamentale come la medicina di genere e delle differenze, ancora non sufficientemente conosciuto soprattutto nei luoghi di lavoro".
    Lo ha detto Francesco Milza, presidente di Confcooperative Emilia Romagna, intervenendo al Palazzo della Cooperazione di Bologna nell'ambito del convegno 'Pari ma non uguali.

Che genere di medicina. Riconoscere le differenze per promuovere un benessere più equo'.
    "Promuovere la medicina di genere all'interno delle nostre imprese, partendo dai percorsi di welfare aziendale e dalle attività previste nella medicina del lavoro, significa per noi valorizzare sempre di più il contributo fondamentale apportato dalle donne nelle nostre cooperative. I dati recenti - ha aggiunto Milza - ci dimostrano infatti come siano in crescita le donne amministratrici nelle cooperative aderenti, salite quest'anno a 1.883 (+5,7% dal 2018) pari al 27% del totale amministratori, così come crescono le cooperative a governance femminile (dove cioè oltre il 50% degli amministratori è composto da donne) che sono diventate 359 (+7,8% dal 2018)".
    L'assessore alle Politiche della Salute della Regione Emilia-Romagna, Massimo Fabi, ha assicurato che "promuovere servizi alla persona che valorizzino le differenze di genere rappresenta uno dei nostri obiettivi di mandato. Soprattutto negli ultimi vent'anni si è sviluppato un approccio radicalmente innovativo, che ha portato anche alla nascita di master specifici sulla medicina delle differenze, come quello presente in Emilia-Romagna. Diffondere una cultura di attenzione al genere e alle differenze significa dare risposte sanitarie meno standardizzate e più attente ai bisogni della persona", ha detto Fabi.
    Il convegno è stato promosso da Confcooperative Emilia-Romagna, Commissione Dirigenti Cooperatrici dell'Emilia-Romagna e Cooperazione Salute.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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