Adriano Guarnieri rappresenta
ormai da quasi un quarantennio una delle massime figure della
musica contemporanea non solo italiana: i suoi lavori
rappresentano una delle più seducenti ipotesi di rinnovamento e
attualizzazione dell'opera lirica. Un teatro onirico e
visionario, simbolico e insieme evocativo a partire da quel
Trionfo della notte dedicato a Pier Paolo Pasolini (Premio
Abbiati della critica italiana del 1987), passando per "Lo
stridere luttuoso degli acciai" (2014), in ricordo della strage
alla ThyssenKrupp di Torino, fino all'Infinita tenebra di luce
del 2018. L'analisi sull'opera del settantaseienne compositore
di Mantova, ma bolognese fin dagli anni della formazione con
Tito Gotti e Giacomo Manzoni, è minuziosamente analizzata sul
libro di Roberto Favaro "Parola, Spazio, Suono - Il teatro
musicale di Adriano Guarnieri" edito da Marsilio che verrà
presentato il 17 ottobre, alle 17, nella Sala Mozart
dell'Accademia Filarmonica di Bologna dal musicologo Piero Mioli
in dialogo con lo stesso Guarnieri.
La presentazione del volume prevede un momento di dibattito
col pubblico e l'esecuzione del brano "Il tempo del cantare" per
flauto, ottavino, e live electronics con la flautista Giulia
Biffi. "Un lusso meritato. Nel panorama italiano dell'ultimo
Novecento e del primo Duemila - dichiara il professor Mioli - se
c'è un drammaturgo musicale che si merita una monografia
specifica questo è proprio Adriano Guarnieri (il discorso ha
senso perché gli stessi grandi degli anni Venti non sono tutti
così 'fortunati'). Il percorso melodrammatico di Adriano
Guarnieri non ha mai conosciuto soste, in particolare lasciando
spiccare la passione per il personaggio di Medea, visitato e
rivisitato più volte. Singolare l'approccio di Favaro, che onora
il sottotitolo del libro trattando le diverse opere sotto il
profilo prima della parola (di Pasolini, Poliziano, Euripide,
Dante) e poi dello spazio (uno spazio sonoro per un suono
spaziante, ma sempre interiore e immaginario). Pronto il
riferimento al suono; e interessantissime quelle forme di suono
che sono arie, ariosi, concertati, duetti, fino alla
forma-canzone. Cui seguono polifonie, note perno, vortici di
suono".
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