A oltre tre settimane dalla
scomparsa di Jhoanna Nataly Quintanilla Valle, per il cui
omicidio è stato fermato il compagno Pablo Gonzalez Rivas, il
corpo della donna non è stato ancora trovato. Le ricerche dei
vigili del fuoco, che hanno coinvolto anche sommozzatori e
droni, sono state sospese sabato scorso dopo due settimane di
perlustrazione della zona intorno a Cassano d'Adda, nel
Milanese. Sarebbe lì, infatti, che il 49enne di origini
salvadoregne ha lasciato il cadavere, nascosto in un borsone da
palestra, stando anche a quanto emerso dall'analisi del sistema
di controllo nazionale targhe e dalla posizione del cellulare.
Lui stesso, interrogato davanti al gip, ha parlato di
quell'area, senza però indicare un punto preciso.
Le squadre dei vigili del fuoco hanno controllato le acque
dell'Adda e del canale della Muzza, le rogge limitrofe e i
terreni circostanti. Vi sarebbe poi un punto del fiume, in
particolare, che i sommozzatori non hanno potuto raggiungere a
causa delle forti correnti.
Confessando di avere ucciso la compagna, una connazionale di
40 anni che lavorava come babysitter, Gonzalez Rivas ha spiegato
di averle spezzato il collo, non intenzionalmente, durante un
gioco erotico nella notte tra il 24 e il 25 gennaio scorsi. Poi,
preso dal panico, avrebbe nascosto il corpo nel borsone e lo
avrebbe portato nel pomeriggio del giorno dopo nella zona di
Cassano d'Adda. Una versione che non convince l'aggiunta Letizia
Mannella e la pm Alessia Menegazzo, titolari dell'inchiesta per
omicidio volontario aggravato, le quali nei giorni scorsi hanno
vagliato anche l'ipotesi che il cadavere possa essere stato
abbandonato la mattina del 25 gennaio nella zona del naviglio
della Martesana.
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