Piove cenere lavica sui paesini
dell'Etna. E' l'effetto dell'eruzione sommitale in corso sul
vulcano attivo più alto d'Europa con una bocca effusiva che si
è aperta, l'8 febbraio scorso, a quota 3.050 metri, alla base
del cratere Bocca Nuova. La colata avanza lentamente in
direzione Sud-Ovest, attestandosi intorno a 1.800 metri di quota
e non rappresentando alcun pericolo per i paesi etnei. Si
mantiene su livelli molto alti il valore del tremore vulcanico
registrato dall'Ingv, osservatorio etneo, di Catania, che
segnala il movimento del magma nei condotti interni dell'Etna,
svelando il suo grado di energia eruttiva. Una nube lavica
emerge dalla zona sommitale e si espande, sospinta dal vento ad
alta quota, in direzione Sud-Est con caduta di cenere lavica su
diversi paesi. L'eruzione è costantemente monitorata dagli
esperti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia,
osservatorio etneo, di Catania che pubblica anche analisi, foto
e immagini sull'eruzione in corso sui propri social.
L'aeroporto di Catania sta lentamente recuperando la piena
operatività: l'unità di crisi della Sac, la società di gestione
dello scalo internazionale Vincenzo Bellini, ha disposto la
chiusura degli spazi corrispondenti alla nuvola aerea a Sud-est
del vulcano (settore B1) fino alle 15, con il parziale
ripristino delle attività ordinarie di volo in arrivo. Nessuna
restrizione sulle partenze. La Sac invita i passeggeri a non
recarsi in aeroporto se non dopo aver verificato con la
compagnia aerea lo stato del proprio volo.
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