In centinaia
hanno affollato il sagrato della parrocchia di San Martino, a
Biassono (Monza e Brianza), per il funerale di Lorenzo
Rovagnati, erede e amministratore delegato della omonima e nota
azienda di salumi, morto la scorsa settimana, a soli 42 anni, in
un incidente in elicottero a Noceto, in provincia di Parma.
Con Rovagnati sono morti anche i due piloti dell'elicottero,
Flavio Massa e Leonardo Italiani. Solo due giorni fa è nata la
sua terza figlia dell'industriale, Sofia.
All'arrivo del feretro, ricoperto di rose rosse, è partito un
lungo applauso. Ad accompagnare l'ultimo saluto di Lorenzo è
intervenuta tutta la famiglia, tra cui la mamma Claudia Limonta
Rovagnati, 79 anni. "Se parlassi le lingue degli uomini e degli
angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno
squillante cembalo", è un passaggio dell'Inno all'Amore di San
Paolo, tratto dalla prima lettera ai Corinzi, letta dalla madre
di Lorenzo Rovagnati, la 79enne Claudia Limonta Rovagnati.
"Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e
tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i
monti, ma non avessi amore, non sarei nulla - ha proseguito la
donna leggendo il testo, profondo e intenso - l'amore è
paziente, è benevolo; l'amore non invidia, non gode
dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità. Ora dunque queste
tre cose durano - ha concluso -: fede, speranza, amore; ma la
più grande di esse è l'amore".
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