Il deputato del Pd Luciano
D'Alfonso ha presentato un'interrogazione a risposta scritta al
Ministro dell'Economia e delle Finanze in merito alla nomina nel
cda di Fi.R.A. di Stefano Cianciotta e di Nicoletta Salvatore,
rispettivamente presidente e vicepresidente di Abruzzo Sviluppo
fino al 31 dicembre scorso. Nella nota si legge che "tale
scelta è in contrasto con la normativa che prevede un "periodo
di raffreddamento" allo scopo di evitare un possibile
condizionamento illegittimo dell'azione amministrativa".
Per D'Alfonso "Questi i fatti: il 13 febbraio scorso l'assemblea
ordinaria dei soci Fi.R.A. S.p.A., la società in house di
sviluppo industriale della Regione Abruzzo, ha nominato il nuovo
consiglio di amministrazione della società unica, nata dalla
fusione per incorporazione con Abruzzo Sviluppo S.p.A., altra
partecipata regionale. Nel cda della nuova società regionale
compaiono il dott. Stefano Cianciotta, già presidente e A.D. di
Abruzzo Sviluppo, e la dott.ssa Nicoletta Salvatore, già
vicepresidente di Abruzzo Sviluppo, entrambi cessati dal loro
incarico precedente a dicembre. Il Decreto n. 39 dell'8 aprile
2013 - spiega D'Alfonso - reca disposizioni precise in materia
di inconferibilità e incompatibilità di incarichi nelle
pubbliche amministrazioni e negli enti privati in controllo
pubblico. L'art. 7, comma 1, lettera d) del citato Decreto
stabilisce che non possono essere conferiti incarichi di
amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico
di livello regionale a chi nell'anno precedente ha ricoperto
l'incarico di presidente o amministratore delegato di un ente di
diritto privato in controllo pubblico da parte della regione.
Dalla lettura dei richiamati articoli di legge - prosegue il
deputato - e da una consolidata giurisprudenza in materia è mia
opinione che la nomina nel cda di Fi.R.A. S.p.A. del dott.
Cianciotta e della dott.ssa Salvatore non rispetti il "periodo
di raffreddamento", ovvero quel lasso di tempo che deve
intercorrere al fine di escludere una ipotesi di condizionamento
capace di alterare il perseguimento dell'interesse pubblico
dominante".
L'interrogazione chiede se il Ministro disponga di elementi
sulla situazione esposta in premessa, se condivida il quadro
interpretativo sopra illustrato e, per quanto di sua competenza,
intenda adottare iniziative volte a garantire il rispetto della
normativa vigente, che prevede per tali fattispecie
l'inconferibilità dell'incarico in questione".
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