Circa 54 milioni di bottiglie di vino
italiano non troveranno più spazio sul mercato americano e dovrà
essere ricollocato nei mercati alternativi, come Germania e
Regno Unito, le due principali destinazioni. È quanto emerge nel
primo Rapporto Enpaia-Censis del 2025, in occasione del Vinitay,
riguardo l'impatto sul settore vitivinicolo dei dazi americani
del 20% sui prodotti provenienti dall'Italia. Tuttavia, rileva
il Rapporto, la differenza nei prezzi tra Stati Uniti e questi
Paesi rende difficile compensare pienamente le perdite. Per
recuperare il valore economico, gli operatori italiani
dovrebbero riuscire a vendere 92 milioni di bottiglie,
un'impresa che richiederà un notevole sforzo per garantire la
sostenibilità del settore vitivinicolo e tutelare la sua
posizione nei mercati globali.
Le esportazioni italiane negli Stati Uniti potrebbero
mantenere una certa stabilità in termini di valore, ma una parte
consistente degli introiti finirà nelle casse dello Stato Usa.
In particolare, circa il 20% del valore dell'export, pari a 1,9
miliardi di euro, sarà assorbito dai dazi; il chè comporterà una
significativa perdita economica per gli operatori italiani che
si troveranno a fronteggiare un'incertezza crescente. Incertezze
che, secondo l'analisi, unitamente alla logica conflittuale che
permea il commercio internazionale, richiederà un'azione
tempestiva da parte degli operatori e delle istituzioni italiane
per evitare danni a lungo termine e per ripensare le strategie
di esportazione.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA