Clima rovente ieri sera a Umbria
Jazz. Non per la temperatura atmosferica, finalmente piacevole
dopo una giornata torrida, ma per merito di Dee Dee Bridgewater.
Quella che è forse l'ultima diva della vocalità jazz ha
coinvolto il pubblico nel suo viaggio sentimentale attraverso il
Soul di Memphis. La Bridgewater è una vecchia conoscenza del
festival: era lei, giovanissima, la cantante dell'orchestra di
Thad Jones e Mel Lewis che apri la prima edizione di Umbria
Jazz, nel 1973. Oggi, 44 anni e tanti premi dopo, vinti per la
musica e per il teatro, l'artista di Memphis è tornata per un
concerto che rende omaggio alla sua città ed al sound che ne ha
preso il nome. Nel Soul di Memphis affondano le radici della
migliore musica Nera (Bobby Blue Bland, Al Green, Otis Redding,
Tina Turner e infiniti altri) anche perché a Memphis c'erano gli
studi della leggendaria Stax Records.La Bridgewater, che resta
una cantante di jazz, interpreta questo genere con padronanza e
personalità, e con "la gioia e l'orgoglio del ritorno alle
origini". Nei suoi racconti e nella scaletta scorrono le vicende
e le canzoni degli eroi della Black Music degli anni '50 e '60,
da Gladys Knight a Carla Thomas e BB King. Sono le canzoni che
ascoltava da bambina alla radio e che hanno segnato la sua vita
di artista e di donna: molte sono finite nel disco "Memphis" che
uscirà a settembre. Con lei sul palco, una band solidissima e
trascinante soprattutto nella sezione ritmica.
Per finire, le note di Purple Rain. Prince non c'entra nulla
con il Soul di Memphis perché è di un altro periodo, ma è facile
vedere nel pensiero di Dee Dee Bridgewater il filo rosso che
parte da quel genere, fondamentale nello sviluppo della Black
Music, ed arriva in linea retta al piccolo grande genio di
Minneapolis. In molti si sono commossi ripensando alla Purple
Rain che Prince nella stessa arena di Perugia regalò al pubblico
di Umbria Jazz qualche anno fa. La serata ha ospitato sul palco
dell'arena Santa Giuliana, prima della Bridgewater, una 'all
stars' di sole donne intitolata "Ladies!".
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