L'ospedale pediatrico Meyer di
Firenze ha accolto altri quattro bambini provenienti dalla
Striscia di Gaza. I piccoli, spiega una nota, insieme ai loro
familiari, sono arrivati questo pomeriggio intorno alle 2, dopo
essere sbarcati a La Spezia. Si tratta di un bambino di due anni
e mezzo, uno di tre anni e mezzo, una bambina di otto anni e un
piccolo di dieci. Da una prima valutazione effettuata nel loro
paese di provenienza, due di loro presentano patologie di tipo
traumatico.
Ad accoglierli, Serena Spinelli, assessore regionale alle
politiche sociali, all'edilizia residenziale pubblica e alla
cooperazione internazionale, e il direttore sanitario dell'Aou
Meyer Ircss, Emanuele Gori.
Il bambino di due anni e mezzo presenta una lesione del
midollo spinale, riportata in conseguenza del crollo di una
abitazione, e verrà ricoverato in neurochirurgia, insieme alla
mamma e alla sorellina di dieci mesi, che sta bene.
Il piccolo di tre anni e mezzo verrà trasferito in neurologia
insieme alla mamma, mentre il babbo e i fratelli saranno
ospitati in una struttura nei pressi dell'ospedale. La bambina
di otto anni, che ha una patologia epatica, sarà curata in
pediatria. Il bambino di dieci anni, infine, che è arrivato
accompagnato dalla madre, sarà affidato alla neurochirurgia per
un trauma cranico. "Il Meyer è stato creato nel 1891 per curare
i bambini e da allora porta avanti con impegno e orgoglio la sua
importante missione. Anche oggi è pronto a fare di nuovo la sua
parte accogliendo al meglio questi piccoli e i loro familiari,
provati da una terribile esperienza" spiega Paolo Morello,
direttore generale del Meyer. "La nostra regione - commenta il
presidente della Toscana, Eugenio Giani - allarga le proprie
braccia ed apre di nuovo il proprio cuore per accogliere e
rendere ancora una volta effettivo il diritto alla salute di
chi, nel proprio paese, non può vederlo soddisfatto. Offriamo
oggi una speranza di cura ad altri bambini. Ma la Toscana
accoglie ed allarga le proprie braccia non solo in occasione di
conflitti e gravi emergenze". Per Spinelli è "importante che
questa accoglienza venga fatta in una struttura pubblica, capace
di garantire cure complessive".
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