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INTERVISTA - Moby Prince:ex ufficiale Agip, causa fu nebbia

INTERVISTA - Moby Prince:ex ufficiale Agip, causa fu nebbia

'Dopo 25 anni scontato moralmente mie pene, dimenticatemi'

LIVORNO, 09 aprile 2016, 11:30

Redazione ANSA

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LA PETROLIERA 'AGIP ABRUZZO ' COLLISIONE CON TRAGHETTO MOBY PRINCE [ARCHIVE MATERIAL 20060904 ] - RIPRODUZIONE RISERVATA

LA PETROLIERA  'AGIP ABRUZZO ' COLLISIONE CON TRAGHETTO MOBY PRINCE [ARCHIVE MATERIAL 20060904 ] - RIPRODUZIONE RISERVATA
LA PETROLIERA 'AGIP ABRUZZO ' COLLISIONE CON TRAGHETTO MOBY PRINCE [ARCHIVE MATERIAL 20060904 ] - RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Gabriele Masiero) "Dopo 25 anni penso di avere scontato moralmente le mie pene. Mi piacerebbe essere stato ricordato per altro ma non ho nessuna responsabilità e desidero essere dimenticato". Dopo quasi un quarto di secolo di silenzio, Valentino Rolla, ex terzo ufficiale della petroliera Agip Abuzzo, di guardia la sera della collisione con il Moby Prince, assolto al processo per la tragedia, accetta di ricordare con l'ANSA la sera del 10 aprile 1991, quando avvenne il disastro nella rada del porto di Livorno. "Oggi come allora - dice - non ho nessuna difficoltà a sostenere la mia teoria, io c'ero e so perfettamente quello che è successo: una nave ci venne addosso per colpa di un banco di nebbia".
    Fu proprio Rolla, a sommarie informazioni, a riferire che era stato un traghetto a entrare in collisione con la petroliera e non una semplice bettolina. Il comandate dell'Agip Abruzzo, Renato Superina, riferì anche di avere saputo da Rolla che "sul radar si era notato il pericoloso avvicinamento di una nave".
    "Però - spiega l'ex ufficiale - la prima informazione che detti al mio comandante fu che forse poteva essere una bettolina a urtarci e fui tratto in inganno dal fatto che il Moby avesse i cappelloni di prua (luci di manovra, ndr) ancora accesi. Per questo il comandante via radio trasmise questa informazione.
    Successivamente quando la nave ci sfilò sul lato dritto capii che era un traghetto ma non so perché non fu riferito subito.
    Stavamo vivendo una situazione molto concitata e pensavamo a mettere in salvo la nostra unità navale". Rolla ribadisce di "non avere nulla da recriminarmi, sono tranquillo perché ho sempre saputo di aver fatto tutto quello che andava fatto durante il mio periodo di guardia: ho dato la nostra posizione di ancoraggio ai piloti e nessuno ci ha mai detto nulla, quindi per me eravamo nel posto giusto". L'ex ufficiale ora vive a Ventimiglia (Imperia) e non naviga più: da un paio d'anni è titolare di un'agenzia marittima che opera nel settore della nautica di lusso. "Il mio sogno però era fare il pilota di porto - racconta - e ho fatto molti concorsi senza superarne neppure uno. Mi sono convinto che nessuno mi abbia voluto proprio per colpa del mio passato. Credo di avere pagato un prezzo molto alto a quella vicenda".
    "Capisco - aggiunge - la volontà dei figli del comandante del traghetto di tutelare la memoria del padre e non dico che lui sia il responsabile di quell'incidente, ma credo che si sia preferito rincorrere a ricostruzioni fantasiose e lontane dalla realtà. La verità è semplice, il resto sono congetture che non conosco e non posso conoscere: ero a bordo e non so che altro stesse succedendo in mare, ma noi sulla petroliera prima della collisione non abbiamo avuto nessuna anomalia né situazione di allerta. In questi anni ho risposto ai magistrati che mi hanno cercato e se mi cercherà anche la commissione parlamentare - conclude - ripeterò ciò che ho sempre detto: il traghetto è spuntato dalla nebbia, ci è piombato addosso e poi ci ha sfilato sul lato dritto. Questo è quello che ho visto e questo è quello che è accaduto".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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