"Il mondo è popolato da cretini e
invidiosi, e Sinner in questi mesi se n'è accorto". Così il
presidente della Fitp, Angelo Binaghi, ha commentato il disagio
espresso dal tennista azzurro per gli attacchi ricevuti da altri
sportivi, non solo tennisti, per il caso Clostebol. "Questa
vicenda è servita a Sinner per capire come il mondo sia popolato
da cretini invidiosi, ne abbiamo ascoltati anche in Italia
esprimere critiche nei suoi confronti. Il fatto di essere stato
un grande campione o una grande campionessa - ha specificato
Binaghi ai microfoni di Rai Radio1 Sport - non ti rende esente
da questi meccanismi, da queste idiozie".
"Quello che è accaduto servirà a Sinner per maturare. Fino
alla vicenda Clostebol - ha proseguito Binaghi - aveva preso la
sua carriera da professionista come è giusto che fosse per un
ragazzo appassionato, ovvero col sorriso sulle labbra, sempre
con la voglia di divertirsi e scherzare, disponibile con tutti.
Quel che è accaduto serve per fare selezione. Il mondo del
tennis professionistico è uno spaccato di quella che è la nostra
società: c'è un'altissima percentuale di cretini che danno le
opportunità a quelli che, come Jannik, non lo sono. C'è anche
una grande ignoranza - ha sottolineato ancora il n.1 della
Federtennis -, quelli che intervengono a sproposito non hanno
evidentemente il tempo, e a volte neanche la capacità, di
leggere pagine e pagine di regolamenti, sentenze e ricostruzione
dei fatti accaduti. Ma in sostanza chi se ne frega di questi".
"Ha detto bene Nadal, confermandosi il numero 1 a livello
umano. Ha chiesto perché si parli ancora del caso Sinner, un
bravo ragazzo, innocente che ha accettato addirittura una
squalifica ingiusta, il caso è completamente chiuso. Ha ragione
Nadal, ora parlino le racchette", ha concluso Binaghi.
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