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>>>ANSA/Paradiso campagna e idee calcio, ecco l'altro Spalletti

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A Montaione la tenuta di famiglia del ct che produce vino e olio

MONTAIONE, 24 febbraio 2025, 17:33

Redazione ANSA

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C'è un posto sulle colline fiorentine in cui il ct della nazionale, Luciano Spalletti, confessa di trovare le idee migliori per il suo calcio. Qui c'è la casa di famiglia, a Montaione, uno dei borghi più belli della Toscana, a pochi passi da Empoli. Ed è qui che l'intuito dell'allenatore si sposta dai campi di calcio alle vigne, tra asini, cavalli, mucche e galline, "nell'attesa interminabile" che lo separa da un impegno all'altro con la sua nazionale.
    E' Montaione, borgo fiorentino a due passi da Empoli dove 'Lucio', come lo chiamano gli amici, ha dato forma insieme a suo fratello Marcello a La Rimessa Experience, una tenuta di cinquanta ettari dove passa il suo tempo libero "lasciando che la connessione con la natura faccia fermentare le idee". La Rimessa è un posto caro a tutta la famiglia, come testimoniano i due spaventapasseri - che sono in realtà un'opera d'arte realizzata da Eugenio Taccini - posti all'ingresso della tenuta, che si chiamano Carl e Marce a ricordo del papà e del fratello di Spalletti prematuramente scomparsi.
    Qui il tecnico ha vissuto anche i due anni che sono passati tra l'Inter e il Napoli. E ci torna spesso, lasciando appena puo' Milano dove vive con la sua famiglia. Ma tutto anche in sua assenza parla di lui, dei suoi successi, della sua vita in panchina. Un luogo dove riesce a concentrarsi per trovare le soluzioni migliori per le sue squadre. "Il silenzio delle colline - confessa durante un pranzo con la stampa - è la cosa più bella del mondo, perché trovi quella tranquillità per riuscire a pensare e ti senti un po' come un monaco in un convento. È bello andare a toccare la profondità dei propri sentimenti".
    Spalletti nella sua casa produce olio e vino e trova in questa attività molte analogie col mestiere dell'allenatore.
    "Entrambe le attività - spiega - ti permettono di lavorare all'aria aperta, di creare strategie, contenuti e cercare soluzioni. Poi ci sono i risultati, sia il vincere una partita importante che aver prodotto un ottimo vino, mi dà grandissima soddisfazione".
    Proprio qui passa giorni e giorni a studiare e aggiornarsi, circondato dai ricordi del passato. C'è un quadro risalente agli anni in nerazzurro in cui Spalletti è ritratto come il protagonista del celebre L'urlo di Munch. In un altro, che presumibilmente si rifà al periodo romano, Luciano è un gladiatore.
    Nonostante il suo sia un lavoro totalizzante, non c'è niente che accade dentro quei confini di cui Spalletti non è a conoscenza. Quando torna, raccontano gli operai, fa subito un giro per capire cosa si può ancora migliorare. Oltre all'oliveta c'è una vigna dove nascono le uve dei suoi vini, molti dei quali con nomi 'calcistici'. Bordocampo, Contrasto, rossodiretto in attesa del prossimo che si chiamerà Rabona.
    Girando tra casolari e campi si entra a contatto diretto con il temperamento di Luciano, con la sua voglia di imparare sempre cose nuove, con la dedizione e la cura del dettaglio, ma si respira un'immensa passione per il calcio, che prende forma nella infinita collezione di maglie che custodisce con cura insieme ai ritagli di giornali che raccontano la sua vita sportiva.
   

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