/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Sgrena: 'Calipari mistero italiano di cui nessuno parla'

Sgrena: 'Calipari mistero italiano di cui nessuno parla'

La giornalista rapita, 'è una storia senza verità'

ROMA, 04 marzo 2025, 09:09

Redazione ANSA

ANSACheck
Sgrena: Calipari mistero italiano di cui nessuno parla - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sgrena: Calipari mistero italiano di cui nessuno parla - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Uno dei misteri di questo Paese, una storia senza verità della quale si parla troppo poco. Un caso irrisolto per il quale nessuno ha chiesto giustizia". Lo spiega al Messaggero la giornalista Giulia Sgrena, a vent'anni dal suo sequestro a Baghdad e dalla drammatica liberazione, che si è conclusa con l'omicidio per fuoco amico Usa dell'ufficiale del Sismi Nicola Calipari.

La magistratura italiana era riuscita a individuare i responsabili nonostante la mancata collaborazione del Pentagono, eppure un processo non c'è mai stato. "Questo è un altro aspetto che non permette di fare i conti con la storia: non abbiamo mai saputo perché gli americani abbiano sparato al numero due dei servizi segreti italiani - racconta -. La Cassazione ha definitivamente stabilito il difetto di giurisdizione, sicuramente il marine Mario Lozano ha aperto il fuoco ma non è stato l'unico responsabile".

Sgrena ricorda quel giorno: "Se ci ripenso ancora oggi non riesco a trovare una motivazione. Gli americani non volevano che si trattasse con i rapitori, ma anche loro alla fine negoziavano per liberare i prigionieri Usa. E comunque questa sarebbe una motivazione molto, troppo, debole".

Durante l'inchiesta c'è stato anche il sospetto che Calipari avesse scoperto altri scenari nell'organizzazione dei sequestri e nella richiesta di riscatti, forse complicità italiane. Ma non è emerso nulla. "Durante la trattativa c'era stata anche una mediazione parallela della Croce Rossa, Maurizio Scelli aveva anche interpellato Gabriele Polo, direttore del Manifesto, ma c'erano già i contatti con Calipari, e Gabriele disse che si fidava di lui e non voleva altre interferenze. Quella mediazione parallela ha fatto ritardare la liberazione". 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza