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Associazioni commercialisti, governo vari riforma professionale

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Associazioni commercialisti, governo vari riforma professionale

Lettera Sic, Unagraco, Ancal, 'critiche solo da 8 Ordini su 132'

ROMA, 16 maggio 2025, 12:59

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Le associazioni di rappresentanza dei commercialisti Sic, Unagraco e Ancal hanno scritto una lettera alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e ad altri esponenti dell'Esecutivo, sostenendo di dover sottoporre alla loro attenzione quanto sta accadendo "sul disegno di legge delega recante delega al governo di riforma del nostro ordinamento professionale. Nell'ultimo anno, nei confronti di quella che si avvia ad essere la tanto auspicata modifica della carta fondativa della categoria, il Consiglio nazionale dei commercialisti ha intrapreso un percorso democratico e condiviso con gli Ordini territoriali e le organizzazioni sindacali, chiedendo più volte osservazioni e suggerimenti che, in buona parte, sono state recepite nel corso delle consultazioni".
    E, segnalano, "la bozza di ordinamento proposta al Legislatore ha, pertanto, completato un percorso che è stato criticato da pochi (solo 8 Ordini su 132) ma condiviso e accolto con grande entusiasmo dalla maggior parte degli Ordini territoriali e, soprattutto, dagli iscritti che finalmente possono, in qualche modo, incidere sulla scelta dei propri organi centrali".
    Nella previsione del nuovo ordinamento, scrivono i sindacati, "si riduce, finalmente, la supremazia degli ordini di maggiori dimensioni ma, soprattutto evita accordi "tra pochi" a scapito della maggioranza degli iscritti. È proprio in questo senso che alcune organizzazioni, che dispongono di buone risorse finanziarie, si possono permettere di acquistare intere pagine di importanti quotidiani - spiegano - al solo fine di cercare di ottenere un rinvio del nuovo sistema elettorale "alla prossima elezione per il rinnovo dei vertici (sia territoriali che nazionali), facendo sì che il confronto elettorale non sia in alcun modo alterato".
    I sindacati, infine, confidano che Meloni, i ministeri competenti e lo stesso governo "possano approvare tale bozza per rendere il nostro Ordine più moderno, funzionale e pienamente democratico".
   

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