In Afghanistan, dove oltre l'80%
della popolazione non riesce ad acquistare beni alimentari di
base, la malnutrizione infantile non è solo una questione di
cibo. È il risultato di un intreccio complesso di cause: povertà
estrema, scarsa disponibilità di acqua potabile, condizioni
igieniche precarie e una profonda assenza di conoscenze su come
nutrirsi e prendersi cura della salute nei primi anni di vita.
Per rispondere a questa emergenza umanitaria, Nove Caring Humans
con l'organizzazione locale Action for Development, ha avviato a
Kabul Nourishing & Nurturing, un progetto integrato di aiuti
umanitari immediati ma anche formazione e consapevolezza.
'Abbiamo distribuito aiuti alimentari fondamentali per far
fronte a un contesto di grave insicurezza, in cui molte famiglie
sopravvivono con un solo pasto al giorno - spiega Livia Maurizi,
direttrice di Nove - Accanto agli aiuti materiali, abbiamo poi
costruito percorsi formativi pensati per durare nel tempo. Le
donne capofamiglia, protagoniste del progetto, hanno partecipato
a sessioni di formazione igienico-sanitaria e nutrizionale,
apprendendo nozioni essenziali su una corretta alimentazione
durante la gravidanza e l'allattamento, sull'importanza
dell'allattamento esclusivo, su come conservare in modo sicuro
gli alimenti e prevenire contaminazioni, su pratiche igieniche
fondamentali e su come riconoscere e intervenire precocemente in
caso di malnutrizione nei bambini'.
Un aspetto chiave è stato l'uso del nastro Muac, uno
strumento semplice per misurare la circonferenza del braccio e
identificare in modo rapido i segnali di malnutrizione acuta.
Ogni partecipante ha ricevuto un nastro e una scorta di
vitamine, strumenti indispensabili per continuare il
monitoraggio anche dopo la conclusione del progetto.
Il coinvolgimento, che ha raggiunto 700 persone nel distretto
15 di Kabul, ha superato ogni aspettativa. Nonni, caregiver e
membri della comunità si sono uniti alle sessioni, trasformando
la formazione in un momento collettivo e condiviso. È stato
anche grazie a questa partecipazione estesa che sono emersi
numerosi casi di malnutrizione acuta moderata, individuati e
inviati tempestivamente alle strutture sanitarie di Afd per
ricevere trattamenti specifici e salvavita.
'Nourishing and Nurturing ha nutrito i corpi, ma anche le
menti - si legge in una nota di Nove - Ha lasciato nelle mani
delle comunità strumenti di conoscenza, consapevolezza e
autonomia. Nutrizione, salute ed educazione sono tre dimensioni
strettamente legate, che insieme possono fare la differenza.
Quando una famiglia impara a riconoscere la malnutrizione e a
combinare in modo corretto ciò che ha a disposizione - unendo,
ad esempio, proteine vegetali e carboidrati per sfruttare al
meglio il valore nutritivo degli alimenti - il cambiamento si
attiva, si diffonde e va oltre l'emergenza. Tutto questo accade
in un contesto globale in cui i fondi destinati alla
cooperazione internazionale e alla risposta umanitaria stanno
progressivamente diminuendo'.
'I tagli attuati durante l'amministrazione Trump ai
finanziamenti di Usaid, e più in generale il disimpegno di molti
attori istituzionali, hanno avuto effetti profondi sulla
capacità delle ong internazionali di operare nei contesti più
fragili. In Paesi come l'Afghanistan, dove le crisi alimentari,
sanitarie e sociali si intrecciano in modo drammatico, la
riduzione degli aiuti pubblici ha lasciato spazi sempre più ampi
da colmare. In questo scenario - conclude Nove - il lavoro delle
organizzazioni indipendenti come Nove non è solo necessario, ma
strategico: perché unisce l'efficacia dell'intervento locale
alla capacità di costruire risposte sostenibili nel tempo,
fondate sulla conoscenza, la formazione e l'autonomia delle
comunità. Per continuare a garantire questi interventi, Nove ha
bisogno del sostegno di tutti. Anche un contributo minimo può
fare la differenza per una madre, per un bambino, per un'intera
comunità'.
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