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Iraq: 'Ucciso il capo delle operazioni estere dell'Isis'

Iraq: 'Ucciso il capo delle operazioni estere dell'Isis'

'Al-Roufayi tra i peggiori terroristi al mondo'. Trump plaude

15 marzo 2025, 18:09

di Gaetana D'Amico

ANSACheck
Iraq - RIPRODUZIONE RISERVATA

Iraq - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un importante leader del gruppo dello Stato Islamico, responsabile delle "operazioni esterne" e preso di mira dalle sanzioni statunitensi, è stato ucciso dalle forze di sicurezza irachene insieme alla coalizione guidata dagli Stati Uniti che combatte l'Isis. Lo ha annunciato il primo ministro iracheno, Mohamed Shia al-Soudani. Abdallah Makki Muslih al-Roufayi - noto come Abu Khadija - "era considerato uno dei terroristi più pericolosi in Iraq e nel mondo", ha affermato Soudani su X.

Il jihadista, presentato come il 'vice del califfo' dell'Isis, era anche il governatore all'interno dell'organizzazione nelle province siriane e irachene ed era responsabile delle operazioni, della logistica e della pianificazione condotte dall'Isis a livello globale. Secondo il Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom), al-Roufayi è stato ucciso insieme a un altro membro dell'Isis in un "attacco aereo di precisione nella provincia di al-Anbar", nell'Iraq occidentale.

Dopo il raid, le forze irachene e statunitensi hanno trovato i due corpi, che "indossavano giubbotti suicidi inesplosi", e hanno identificato il jihadista attraverso un campione del Dna raccolto in un precedente raid in cui era "sfuggito per un pelo", afferma Centcom. Per il generale Usa, Michael Erik Kurilla, al-Roufayi "era uno dei membri più importanti dell'Isis nell'intera organizzazione globale. "Continueremo a uccidere i terroristi e a smantellare le loro organizzazioni che minacciano la nostra patria e il personale statunitense, alleato e partner nella regione e oltre", ha detto il generale.

"La sua miserabile vita è stata interrotta, insieme a un altro membro dell'Isis, in coordinamento con il governo iracheno e il governo regionale curdo. PACE ATTRAVERSO LA FORZA!", ha affermato il presidente Usa, Donald Trump, sulla sua piattaforma Truth, plaudendo l'operazione coordinata delle forze irachene e americane. Dopo una rapida ascesa al potere nel 2014 in Siria e Iraq, il gruppo jihadista ha visto il suo autoproclamato "califfato" vacillare sotto i colpi delle successive offensive sostenute dalla coalizione.

La sconfitta dell'Isis in Iraq è stata dichiarata nel 2017 (e in Siria nel 2019), ma le cellule jihadiste rimangono attive nel Paese e continuano ad attaccare sporadicamente l'esercito e la polizia. Un recente rapporto dell'Onu, pubblicato all'inizio di quest'anno, indica che al-Roufayi rimane a capo degli "uffici" dell'Isis che "coprono" l'Iraq, la Siria, la Turchia e l'intero Levante. In Iraq, secondo lo stesso rapporto, "le operazioni antiterrorismo condotte dal governo hanno causato la morte di quasi la metà dei principali leader dell'Isis nel Paese".

Già lo scorso ottobre, le autorità irachene avevano annunciato l'uccisione di 9 comandanti dell'Isis, tra cui il principale leader jihadista del Paese, "il cosiddetto governatore" dell'autoproclamato Stato islamico in Iraq, identificato come Jassim al-Mazrouei. Oggi Baghdad ritiene che le sue forze di sicurezza siano in grado di affrontare la minaccia jihadista.

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