Il governo dell'Avana ha
indetto per mercoledì 26 febbraio una manifestazione a
Guantanamo con "almeno 50.000 persone in rappresentanza dei
cubani" per esprimere il suo rifiuto alla "decisione del governo
statunitense di trasferire nelle strutture della base navale
yankee illegale a Guantanamo fino a 30 mila migranti considerati
delinquenti pericolosi".
L'annuncio, dato dalla segretaria generale della Centrale dei
Lavoratori di Cuba di Guantanamo, Juana Eglis Fernández Louit,
sul suo account X, mobiliterà i lavoratori dei 15 sindacati
della provincia, gli studenti delle federazioni di istruzione
media e universitaria ed i membri dei Comitati di Difesa della
Rivoluzione, i Cdr, "vestiti con i colori della bandiera
nazionale", riporta il sito indipendente 14yMedio.
La marcia è stata pubblicizzata oggi dai media nazionali
legati al governo. I convocati partiranno da otto punti di
"raccolta" e, da qui, saranno condotti fino alla piazza della
Rivoluzione Mariana Grajales Coello di Guantanamo, dove alle 7
del mattino inizierà la manifestazione di protesta, battezzata
"tribuna anti imperialista".
La stampa ufficiale cubana invita i manifestanti a non
limitarsi ad esprimere malcontento per l'uso della base navale
Usa di Guantanamo né alla rivendicazione del suo territorio, ma
a pronunciarsi "contro il blocco degli Stati Uniti e le oltre
240 misure che lo intensificano per soffocare economicamente la
Rivoluzione" e per ratificare "i principi anti imperialisti e la
disposizione a combattere e denunciare qualsiasi atto di
ingerenza o contro la pace dei popoli".
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