Anche Boris Johnson avrebbe
raggiunto il quorum richiesto di 100 deputati sostenitori in
seno alla maggioranza Tory per poter concorrere la settimana
prossima alla leadership e del partito e alla successione di Liz
Truss come premier britannico. Lo affermano fonti del suo staff,
dopo il raggiungimento dello stesso traguardo annunciato dal suo
ex cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak, al momento indicato
come pretendente in pole position; l'indicazione non trova in
ogni caso conferme dai media, che finora hanno raccolto una
cinquantina di endorsement pubblici verso l'ex premier, e lascia
scettici i suoi detrattori interni.
Johnson deve peraltro ancora confermare ufficialmente le sue
intenzioni di voler correre, dopo l'annuncio formale di ieri
della ministra Penny Mordaunt e quello previsto oggi da parte
dello stesso Sunak. Mentre non mancano pressioni su di lui
affinché faccia un passo indietro per evitare nuove spaccature;
e, anche tra i suoi fedelissimi del recente passato, figure
quali l'ex vicepremier Dominc Raab, l'ex negoziatore del dopo
Brexit lord David Frost e in ultimo l'ex ministro e capo del suo
staff Steve Barclay hanno reso noto di voler sostenere in questa
fase una personalità meno divisiva e più gradita ai mercati come
Sunak.
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