L'industria italiana della gestione
del risparmio considera la sostenibilità un fattore critico
nella gestione degli investimenti: per il 97% dei wealth manager
i valori esg rappresentano un elemento distintivo, il 90% ha
definito una policy per la gestione sostenibile e il 76%
dichiara un alto livello di ingaggio sul tema da parte del cda e
del top management. Lo evidenzia un'indagine sull'integrazione
delle prassi Esg nel Wealth & Asset management dell'Aipb,
l'associazione italiana priovate banking, con il supporto di
Oliver Wyman..
La rilevanza strategica della sostenibilità nelle gestione
degli investimenti che, secondo le stime triplicheranno nei
prossimi 5 anni, totalizzando 4500 miliardi di euro nel 2025 e,
l'attenzione da parte della clientela e degli operatori, ha
spinto Aipb a promuovere l'analisi allo scopo di tracciare una
road map verso una piena integrazione dei principi e delle
migliori prassi Esg nei modelli operativi.
"Il lavoro fatto con Aipb dimostra come l'industria del
wealth e dell'asset management italiana sia pronta per giocare
un ruolo chiave nella riallocazione dei portafogli dei propri
clienti verso settori e imprese sostenibili - ha dichiarato
Claudio Torcellan, curatore della ricerca, Head of Financial
Services for South East Europe di Oliver Wyman -. Le realtà più
avanzate soprattutto nella produzione sono già allineate alle
best practice e possono trainare l'industria. Importante che la
transizione verso la sostenibilità acceleri perché realtà estere
molto avanzate guardano al nostro paese con interesse non solo
per la sua dimensione assoluta ma anche per il cambio
generazionale che avverrà nei prossimi 5-10 anni, sapendo che le
nuove generazioni compreranno solo sostenibile".
"L'imponente mobilitazione internazionale in risposta
all'urgenza climatica e di transizione verso un'economia
sostenibile ha messo in evidenza il ruolo cruciale della finanza
privata. Oggi il mondo guarda alla finanza e alla ricchezza
privata perché accompagni e moltiplichi gli sforzi delle nazioni
nel dare risposte durature alle sfide globali", ha commentato
Paolo Langé, presidente Aipb secondo cui "servono investimenti,
nuovi approcci e competenze. La necessità di cospicui
investimenti potrà favorire un processo di concentrazione del
settore del Wealth Management e allo stesso tempo l'affermarsi
di operatori specializzati su alcuni segmenti di nicchia, mentre
il tema sociale della riconversione di alcuni settori dovrà
essere prioritario nelle agende governative".
Il panel esaminato è costituito da circa 40 asset e wealth
manager, 23 banche private - che insieme rappresentano l'87%
degli asset in gestione totali del private banking - e le 19
società di gestione del risparmio leader nazionali e
internazionali associate Aipb.
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