Quella delle professioni sanitarie è
"una realtà vasta, articolata, dinamica che rappresenta una
delle colonne portanti della sanità italiana. Tuttavia si tratta
di un sistema che da troppo tempo è lasciato in balia di una
stratificazione normativa disordinata, frutto di decenni di
riforme non del tutto compiute, di programmazioni assenti e
talvolta scollegate dalla realtà". È quanto ha affermato il
presidente della Commissione Affari sociali della Camera Ugo
Cappellacci nel corso della conferenza stampa di presentazione
del documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sul Riordino
delle Professioni sanitarie in corso alla Camera.
"Dall'indagine emerge con chiarezza la necessità di superare
approcci parziali e frammentari", ha aggiunto. "Abbiamo
ascoltato i problemi relativi alle carenze personali e alle
disuguaglianze territoriali", "le difficoltà di carriera,
l'assenza di percorsi retributivi adeguati, l'insufficienza
della formazione post-laurea", ha proseguito Cappellacci.
"Abbiamo registrato il disagio, ma anche la forza morale di
professionisti che non si arrendono e che continuano, nonostante
tutto, a formarsi, ad aggiornarsi e che chiedono solo di poter
essere messi nelle condizioni di lavorare meglio per il bene di
tutti", ha concluso Cappellacci che ha chiesto che l'indagine
non rimanga "chiusa nei cassetti. Deve diventare, anzi, la base
per una riforma organica, strategica, lungimirante".
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