"È essenziale scongiurare un
conflitto commerciale che spalancherebbe le porte a una fase
recessiva per l'economia globale e in particolare per quei paesi
come l'Italia che sono tra i principali partner commerciali
degli Stati Uniti". Il presidente della Cna, Dario Costantini,
lo ha sottolineato nel corso dell'incontro a Palazzo Chigi
convocato dalla presidente del Consiglio.
Il fatturato diretto e quello indiretto verso il mercato
americano valgono circa 90 miliardi di euro con una quota
significativa realizzata dalle imprese fino a 49 dipendenti,
pari al 14% del totale, segnala la confederazione di artigiani e
piccole imprese. Ed in alcuni settori il ruolo delle piccole
imprese è ancora più rilevante, come nel legno con una quota del
38% sull'export, il 30% nel tessile, 25% mobili e 21%
abbigliamento.
Costantini ha indicato che occorrono misure di sostegno
mirate all'eventuale contrazione di fatturato e interventi
strutturali per migliorare la competitività del sistema
produttivo. Nella prima categoria rientrano interventi
emergenziali già utilizzati durante la fase acuta della pandemia
quali garanzie e assicurazioni pubbliche e compensazioni in
relazione alla contrazione dei ricavi. Tra le misure strutturali
occorre un intervento forte per abbassare il costo dell'energia
elettrica, che rappresenta uno dei principali svantaggi
competitivi per il Made in Italy. In breve tempo è possibile
anche accelerare il processo di semplificazioni.
"Abbiamo presentato un pacchetto di 100 proposte che può
garantire un taglio di almeno 7 miliardi ai costi della
burocrazia e soprattutto un volano di crescita per le imprese.
Un solo esempio: una normativa chiara sulla definizione di
rifiuto consentirebbe al settore della moda di sviluppare un
fatturato aggiuntivo di 2 miliardi l'anno. Altrettanto
necessario un processo parallelo di semplificazione a livello di
regolamentazione comunitaria che pesa soprattutto sul sistema
delle piccole imprese".
È necessario inoltre "rimodulare alcuni programmi come
Transizione 5.0, rendendoli più accessibili alle piccole imprese
con l'obiettivo di accelerare gli investimenti di ammodernamento
degli impianti, spostando risorse sull'autoproduzione, almeno un
miliardo di euro per dare impulso alla domanda interna".
E nella prospettiva di sviluppare nuovi mercati di sbocco per
le nostre esportazioni - è ancora la posizione della Cna - serve
un consistente potenziamento delle misure di assicurazione
pubblica per le imprese che puntano su nuovi mercati e politiche
commerciali che possano includere anche il sistema delle piccole
imprese. "Sono circa 90mila le piccole imprese che già oggi
realizzano una parte del fatturato all'estero e stimiamo che
altre 90mila abbiano le caratteristiche di prodotto per
affacciarsi sui mercati esteri - rileva Costantini -. Come Cna
ci stiamo impegnando nello sviluppo di nuovi mercati con
iniziative di promozione in Arabia Saudita, India, Egitto".
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