Il Comprensorio Bolzano Città di
Confindustria Alto Adige è critico nei confronti del Piano
Rumore (Piano Comunale di Classificazione Acustica) approvato
recentemente dal Consiglio comunale di Bolzano. "L'industria
realizza il 25% del pil provinciale e dà un contributo
determinante al mantenimento del welfare locale e allo sviluppo
dell'Alto Adige. Offrendo posti di lavoro qualificati e ben
retribuiti contribuisce inoltre a trattenere i giovani in Alto
Adige. Il Piano Rumore di Bolzano non riconosce tale valore e
tale ruolo strategico al settore produttivo manifatturiero
industriale. Le misure previste da quest'ultimo infatti non
creano le condizioni per mantenere e far crescere l'industria
manifatturiera a Bolzano Sud, ma erodono gli spazi produttivi a
Bolzano Sud a favore di altre attività non produttive, ponendo
nuovi paletti, come i limiti acustici più bassi previsti con
l'attribuzione generalizzata della classe IV".
"In questo modo, in primis, si rischia di creare le
condizioni per una delocalizzazione delle attività produttive e
per la perdita della vocazione produttiva della zona industriale
- si legge in una nota. Si intacca, inoltre, la possibilità per
le imprese di sfruttare a pieno la capacità produttiva dei
propri stabilimenti, quindi la loro competitività, elemento
essenziale per poter fare fronte alle sfide internazionali. Si
incide, infine, in modo determinante e a svantaggio delle
imprese, anche sul rilascio e il mantenimento di autorizzazioni,
certificazioni e dichiarazioni ambientali, come ISO 14001 o
Emas.
Il Comprensorio Bolzano Città di Confindustria Alto Adige
chiede quindi nella lettera di opposizione che a tutta la zona
produttiva di Bolzano sud sia attribuita la classe acustica V e
venga poi assegnata al suo interno la classe acustica VI non
solo alla zona già individuata nella deliberazione di adozione
del Piano Rumore, ma anche a tutte quelle zone già interessate
da attività industriale a ciclo produttivo continuo così come a
quelle realtà che ne abbiano motivatamente fatto richiesta.
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