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Legacoop agroalimentare, preoccupati per costi ed esportazioni

Legacoop agroalimentare, preoccupati per costi ed esportazioni

Nuove tensioni geopolitiche rischiano di aggravare le incertezze

ROMA, 22 gennaio 2024, 16:25

Redazione ANSA

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"Le nuove tensioni geopolitiche rischiano di vanificare i buoni segnali del 2023. Lo dicono le nostre cooperative, lo conferma la nostra Area Studi": così Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare sulla crisi nel mar Rosso e le guerre in Ucraina e Medio Oriente.
    "Le nostre associate - aggiunge - segnalano l'aumento dei costi nell'utilizzo dei container e dei noli per tutte le tratte. Oltre all'allungamento di una quindicina di giorni dei percorsi da Capo di Buona Speranza con ripercussioni sui prodotti freschi e sulla loro shelf-life".
    L'analisi di Legacoop mostra che per il 2024 le attese sull'economia italiana sono ritenute stazionarie dal 64% delle cooperative, ma ben il 32% le considera in peggioramento con un sentiment negativo sulla domanda e stabile sull'occupazione.
    Preoccupano in maniera particolare la mancanza di manodopera, i costi energetici ed i costi delle materie prime anche se in miglioramento rispetto al 2023. Restano stabili le preoccupazioni sui tassi d'interessi e liquidità a breve termine.
    Riguardo il 2023, riprendendo i principali i dati preliminari dell'Istat, Legacoop evidenzia si siano avuti una riduzione in volume, -1,4% e, ancora più in valore aggiunto ai prezzi base, -2%). In particolare la flessione ha riguardato i volumi di vino (-9,5%), patate (-6,8%), frutta (-5,3%) e olio d'oliva (-5%).
    Annata favorevole invece, per coltivazioni industriali (+6,2%), cereali (+3,2%) e ortaggi freschi (+2,8%).
    L'andamento è stato fortemente influenzato dai fattori climatici avversi che hanno caratterizzato gran parte dell'anno. E questo ha compromesso i risultati di molte colture.
    Nell'anno che si è chiuso, infine, i prezzi ancora in crescita, hanno registrato una variazione più moderata rispetto al 2022. L'aumento dei prezzi dei prodotti venduti (+4,2%) nel 2023 è stato più pronunciato rispetto a quello dei beni acquistati (+2,3%). Questo ha fatto sì che si invertisse la tendenza riscontrata nel biennio 2021-2022 quando i rincari delle materie prime agricole e dei prodotti energetici avevano pesantemente influito sui costi di produzione.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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