(di Chiara Munafò)
Sarà un Natale "senza pessimismo, ma
con incertezza" per gli italiani, disposti a spendere di più per
i regali ma senza eccessi. Il 2024 si prospetta "difficile e
critico", secondo l'ufficio studi di Confcommercio, ma l'Italia
arriva all'attuale rallentamento in "ottima salute". In media 43
milioni di persone compreranno doni e vi dedicheranno 186 euro a
testa, 21 euro in più - in termini reali, al netto
dell'inflazione - rispetto allo scorso anno.
Nel 2022 bollette e inflazione avevano costretto a fare
rinunce, mentre quest'anno le previsioni di Confcommercio
mostrano una ripresa, sia dello shopping natalizio sia dei
consumi legati alle tredicesime. Entrambi i valori restano
comunque al di sotto dei livelli pre-Covid.
Secondo la tradizionale indagine natalizia, per l'84,1% degli
intervistati sarà un altro Natale molto dimesso. E quanti
considerano comprare doni "una spesa che piace affrontare" sono
una minoranza, solo quattro su dieci, il livello più basso degli
ultimi otto anni.
Del resto, l'economia è in rallentamento. L'analisi di
Confcommercio prevede una crescita solo dello 0,8% quest'anno e
dello 0,9% nel 2024 ma ricorda, al tempo steso, che agosto e
settembre sono stati il bimestre migliore di tutti i tempi per
presenze turistiche, la produzione industriale ha smesso di
calare, l'occupazione è ai massimi storici e le vendite nella
settimana del black friday sono state promettenti pari a 4,31
miliardi di euro e in crescita del 6,1% rispetto al 2022.
Questo risultato è secondo l'ufficio studi è di "ottimo
auspicio" per il Natale: la spesa complessiva per i regali è
attesa raggiungere 8 miliardi di euro, un livello che supera
quello del 2022 e del 2021 (7,1 miliardi e 7,8 miliardi ai
prezzi del 2023) ma non quello degli anni ancora precedenti e
prima della pandemia sorpassava i 10 miliardi.
Anche le tredicesime sono previste in aumento e porteranno a
dipendenti e pensionati un totale di poco più di 50 miliardi di
euro, sbloccando consumi per 1.882 euro a famiglia, 284 euro in
più rispetto all'anno scorso. Anche in questo caso, però, il
dato è ancora al di sotto dei 1.936 euro del 2019.
"Crescita dell'occupazione, taglio del cuneo fiscale e
contributivo, frenata dell'inflazione rafforzano la fiducia per
i consumi di Natale. Anche i minori costi energetici
contribuiscono a ridurre l'incertezza per il 2024, che sarà un
anno certamente impegnativo soprattutto per la difficile
situazione internazionale", ha dichiarato il presidente di
Confcommercio, Carlo Sangalli.
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