(di Chiara Munafò)
Liberate le energie di 4,5 milioni
artigiani, di micro e piccole imprese italiane, il motore del
made in Italy che è zavorrato da tasse, costo del denaro,
caro-energia, burocrazia e carenza di manodopera per 63 miliardi
di euro. L'appello è arrivato dal presidente di Confartigianato,
Marco Granelli, nella sua relazione all'assemblea annuale.
Solo la tassazione più alta rispetto alla media dei paesi
dell'Eurozona, pesa per 28,8 miliardi di euro, secondo questa
analisi che pure riconosce al governo la ricerca di un
equilibrio, anche nella manovra, tra rigore e crescita. Ma, ha
avvertito Granelli, "c'è ancora molto da fare". Ecco quindi la
richiesta alla politica di riconoscere concretamente ad
artigiani e piccoli imprenditori il ruolo di "costruttori di
futuro" eliminando i tanti ostacoli che frenano i loro sforzi.
Al richiamo di Granelli ha risposto il governo a partire
dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha indicato
nel mondo dell'artigianato "un unicum tutto italiano che
nessun'intelligenza artificiale sarà mai in grado di sostituire
o eguagliare". La stabilità dei governi - eletti dal popolo e
con un orizzonte di legislatura - rappresenta, secondo la
premier, "la più potente misura economica" per l'Italia.
Un invito agli imprenditori a essere "artigiani di pace" è
arrivato poi dal cardinale presidente della Cei, Matteo Zuppi,
che ha parlato dell'importanza di lavorare con la testa, con il
cuore e con le mani per un'economia che non vada mai contro la
persona. Se i giovani vanno all'estero "perché lì guadagnano, e
qui no, ci resto male", ha dichiarato il cardinale.
È intervenuto, con un videomessaggio, anche il vicepremier e
ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha impegnato il
governo a "fare tutto il possibile per sostenere" le piccole e
medie imprese a partire dalla diplomazia della crescita fino
agli aiuti dopo eventi tragici come le alluvioni in Emilia
Romagna e Toscana, "con lo sguardo fisso sulla rapida ripresa
dell'attività economica".
E il ministro per gli Affari europei, le politiche di
coesione e il piano nazionale di ripresa e resilienza, Raffaele
Fitto, ha garantito sostegno alla doppia transizione, ecologica
e digitale, delle Pmi con una serie di misure della legge di
bilancio, che punta a rafforzare con la revisione del piano
nazionale di ripresa e resilienza. Fitto si è detto "fiducioso"
di incassare la quarta rata del Pnrr entro l'anno, "già a
partire dai prossimi giorni", di concordare con la Commissione
europea alla revisione complessiva del piano e raggiungere entro
il 31 dicembre anche gli obiettivi modificati della quinta rata.
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