L'elezione alla seconda votazione
di Friedrich Merz come cancelliere del nuovo governo tedesco non
ha mosso i mercati azionari del Vecchio continente: la Borsa
peggiore è stata quella di Parigi, che ha chiuso con un calo
dello 0,4%, seguita da Francoforte che ha ceduto lo 0,3% finale.
Limata dello 0,1% Amsterdam, piatta Londra, in rialzo dello
0,1% Madrid e dello 0,2% Milano. Calmi i titoli di Stato, con lo
spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni in marginale ribasso:
il differenziale ha concluso la seduta a 108 punti base contro i
107 dell'avvio e un rendimento del prodotto del Tesoro è al
3,62%. Forte l'euro, che sale dello 0,3% a 1,135 contro il
dollaro.
Nel settore energia, prezzo del gas in evidente crescita sul
mercato di Amsterdam: il future sul metano con consegna a giugno
ha chiuso in rialzo del 5,5% a 34,7 euro al Megawattora, dopo
aver toccato anche quota 35 euro. La crescita è legata
soprattutto alla decisione della Roadmap per porre fine alle
importazioni di energia russa della Commissione Ue che ha
previsto il futuro divieto di importazione di gas da Mosca sul
mercato spot e nei contratti a lungo termine. Bene anche il
greggio, che risale del 4% cercando di tornare a quota 60
dollari al barile.
In questo quadro, in Piazza Affari molto forte Amplifon
salita del 6% a 18,5 euro dopo i ricavi del primo trimestre, con
Buzzi in crescita del 2,7% e Ferrari dell'1,6%. Bene anche Tim
in rialzo dell'1,5% con i conti di Tim Brasil (+5%, con il
titolo che ha toccato durante la seduta a San Paolo il suo
massimo storico).
In aumento di un punto e mezzo percentuale Generali a 34,1
euro e, nel settore finanziario, positiva Mediobanca che cresce
dello 0,9% portando all'8% lo 'sconto' dell'offerta Mps sulla
stessa piazzetta Cuccia. Debole Intesa (-0,7%) dopo i conti, con
il Banco Bpm in calo di un punto percentuale.
Tra i titoli a elevata capitalizzazione della Borsa di
Milano, il peggiore è stato Iveco, sceso del 2,2% a 14 euro.
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