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La Consob vieta l'offerta abusiva della memecoin di Corona

La Consob vieta l'offerta abusiva della memecoin di Corona

$Corona era venduta senza la notifica del documento informativo

MILANO, 06 marzo 2025, 18:03

di Mila Onder

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Fabrizio Corona finisce di nuovo sotto i riflettori. Non dei media stavolta e nemmeno dell'autorità giudiziaria, bensì della vigilanza finanziaria. La Consob ha ordinato lo stop di '$Corona', memecoin legata all'immagine del fotografo, noto più per le passate vicende penali che per la carriera artistica.

L'Authority di Borsa ha ordinato la cessazione dell'offerta al pubblico italiano della moneta digitale, promossa su Instagram, Telegram e tramite il sito internet www.getcoronamemes.com, ritenendola abusiva. La commercializzazione della memecoin, una valuta digitale che lega le sue fortune alla popolarità di un personaggio e al supporto delle comunità social, è infatti avvenuta senza aver notificato alla Consob il documento informativo richiesto da Micar, il regolamento Ue che disciplina l'offerta di cripto-attività.

Definita sul sito "adrenalina pura", "simbolo di espressione culturale", rappresentazione di "resilienza, passione" e dello "spirito di comunità associato alla immagine di Fabrizio Corona", la cripto è stata bloccata a due settimane dal lancio avvenuto nella notte tra il 21 e il 22 febbraio. Secondo notizie riportare dalla stampa specializzata, l'avvio della commercializzazione sarebbe stato preceduto da acquisti anomali a cui hanno fatto seguito vendite avvenute immediatamente dopo, appena salito il valore della memecoin.

"Le prime fasi del lancio della criptovaluta - spiega il Codacons che sulla vicenda ha presentato un esposto - sono state turbolente, con forti oscillazioni di valore e accuse di manipolazione del mercato a causa di un'attività altamente sospetta avvenuta nei minuti precedenti alla sua pubblicazione ufficiale. Il fatto che un wallet abbia acquistato token prima della pubblicazione dell'indirizzo indica un accesso a informazioni riservate, suggerendo un caso di insider trading. La rapida vendita dei token nei primi minuti di trading ha portato a un crollo del prezzo, con gli investitori successivi che si sono trovati a detenere asset fortemente svalutati, una dinamica tipica degli schemi di Pump & Dump".

L'intervento specifico della Consob coincide con più ampie indicazioni arrivate alle società quotate dalla stessa Commissione e da Bankitalia sulle modalità di contabilizzazione in bilancio delle cripto-attività, sugli standard di trasparenza verso il mercato finanziario e sulle verifiche a cui sono tenuti i revisori contabili. Consob e Banca d'Italia, pur senza introdurre obblighi, evidenziano l'importanza di fornire in bilancio informazioni utili per comprendere gli effetti delle cripto-attività sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria, alla luce dell'esposizione e del rischio legato alle posizioni detenute.

In presenza di altre tipologie di cripto-attività, gli emittenti devono valutarne le specifiche caratteristiche al fine di individuare il trattamento contabile più appropriato e fornire in bilancio una rappresentazione completa sulla natura e i rischi a esse connessi. Infine Consob e Banca d'Italia segnalano alle società di revisione le peculiarità e i rischi insiti nello svolgimento di incarichi su società che detengano cripto-attività, alla luce della loro estrema volatilità. 
   

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