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In scena il mistero di Morau e il ritmo ipnotico di Sciarroni

In scena il mistero di Morau e il ritmo ipnotico di Sciarroni

Il Ballet Junior de Genève a Roma per il festival Equilibrio

ROMA, 14 febbraio 2025, 17:59

Redazione ANSA

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(di Francesca Chiri) Da un lato, una meccanica perfetta in un movimento così rigoroso e ripetitivo che si traduce in quadri di matematica perfezione. Dall'altro una rappresentazione ipnotica e straniante che nella sua precisione geometrica sfida le leggi della natura.
    E' tra questi due vicini estremi che si muovono i bravissimi danzatori del Ballet Junior de Genève, ragazzi di grande talento provenienti da tutto il mondo che hanno portato a Roma, per il Festival Equilibrio al Parco della Musica l'opera Cathedral, la misteriosa coreografia di Marcos Morau accompagnata dalla musica spirituale di Arvo Pärt e quella che è la prima italiana di Turning_motion sickness remix, l'ultima declinazione del lavoro decennale di Alessandro Sciarroni. E' questa l'opera che l'artista, Leone d'oro alla carriera nel 2019 per la Biennale Danza, ha svolto indagando sulla ripetizione di una pratica fino ai limiti della resistenza fisica.
    Come il moto dei pianeti, come il ciclo della vita, come la pratica ascetica dei dervisci rotanti, lo studio di Sciarroni si concentra sull'azione del corpo che ruota attorno al proprio asse. E' una delle "versioni" della ricerca dell'artista che mette in scena l'azione del "turning" che, oltre a 'girare', significa anche evolvere, cambiare e che origina dai fenomeni migratori di alcuni animali che al termine della loro vita tornano a riprodursi e a morire nel luogo dove sono nati. Il risultato è letteralmente straniante nella sua offerta di percezioni inedite, di sguardi diversi sulla realtà interiore.
    E' il racconto di un "io" alla ricerca di se stesso, un po' come pure quello della coreografia Cathedral che restituisce lo spaesamento dell'esistenza umana al cospetto della grandiosità dell'universo. E dove il disegno perfetto del movimento ideato da Morau rende con linguaggio poetico lo smarrimento di un'umanità che si perde come un giocattolo rotto, come una bambola inanimata.
   

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