Due amici, gli anni Novanta, la provincia italiana più profonda, la musica, il successo contro ogni aspettativa.
La storia degli 883 è già di per sé un racconto che sembra uscito dalla fervida mente di un fantasioso autore, materiale perfetto per farne una serie tv in due stagioni (seguendo i primi due album della band), targata Sky Original, prodotta da Matteo Rovere e Sydney Sibilia, quest'ultimo anche alla sua prima prova da regista di serie che condivide con Francesco Ebbasta (Addio fottuti musi verdi, Generazione 56k) e Alice Filippi (Sul più bello, SIC).
Hanno
ucciso l'Uomo Ragno - La vera storia degli 883 sarà disponibile
nel 2024 su Sky e in streaming su NOW.
"Negli anni '90 i cantanti erano dei fighi pazzeschi. Dal
nulla arrivano loro: erano primi in classifica, ma non li
facevano vedere perché non venivano considerati abbastanza
fighi. Erano dei nerd, ma non quelli sexy, quelli veri, che lo
rivendicano nei loro testi. La loro storia è tutta lì dentro e
nella scelta di chiamarsi 883, sì l'Harley Davidson, ma il
modello base. Quelli che non erano destinati al successo, quando
questa parola voleva dire qualcosa", racconta Sibilia (che firma
la serie tv con Francesco Agostini, Chiara Laudani e Giorgio
Nerone), in una pausa sul set alle porte di Roma dove è stato
ricostruito l'Acquafan di Riccione con il box di Radio Deejay
nell'estate del '92, dove Max e Mauro arrivano per esibirsi di
fronte a una folla di giovani e vengono poi chiamati a rapporto
da Claudio Cecchetto (Roberto Zibetti).
Le riprese della dramedy Hanno ucciso l'uomo ragno - La vera
storia degli 883, una produzione Sky Studios e Groenlandia
(società del Gruppo Banijay) sono in piena attività. Dopo alcuni
giorni a Pavia, il set si è spostato a Roma, dove andrà avanti
fino ai primi di dicembre. A interpretare Max Pezzali e Mauro
Repetto sono rispettivamente Elia Nuzzolo e Matteo Oscar
Giuggioli (Il filo invisibile, Gli sdraiati, Vostro Onore).
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