Due giovani artiste, neanche
ventenni, si sono prese recentemente la scena mondiale a colpi
di primi posti in classifica e di passaggi in radio. Sono Billie
Eilish, 18 anni appena festeggiati, di Los Angeles, e Tones and
I, un anno di più, in arrivo dall'Australia: una nuova
generazione post-millennial che ha rivoluzionato il panorama
musicale degli ultimi mesi. E la parola che più ricorre accanto
ai loro nomi è "rivelazione".
"Quando vedo qualcuno come lei, so che la morte del rock non
è vicina": così Dave Grohl, anima dei Foo Fighters e prima dei
Nirvana, ha definito Billie Eilish, da poco eletta "Donna
dell'anno" dalla bibbia della musica americana Billboard. Un
fenomeno inafferrabile secondo i canoni stilistici del passato,
tra attitudine hip-hop, umorismo sfrontato, suoni elettronici
cupi industrial e un immaginario dark. E' la prima artista nata
in questo millennio ad aver raggiunto la posizione numero 1 sia
dei dischi che dei singoli, nonché la prima ad ottenere 6
nomination ai Grammy Award. È la terza artista femminile negli
ultimi 31 anni con più canzoni in vetta alla Billboard
Alternative Songs airplay chart (insieme ad Alanis Morrissette e
Sinead O'Connor).
E' partita, invece, dall'Australia, alla conquista del mondo,
Tones and I, all'anagrafe Toni Watson. E' suo il tormentone
"muffami, muffami" ("move for me, move for me" verso della hit
Dance Monkey) che impazza in radio, sua quella voce sottile e
penetrante. Il brano è entrato in vetta alla classifica globale
di Spotify e ha conquistato anche l'Italia dove è da settimane
tra i primi posti della classifica ufficiale di vendita
(Fimi/Gfk) (per tre settimane consecutive in vetta: era da Adele
con "Hello" nel 2015 che una donna non raggiungeva la vetta
della classifica), al n.1 di iTunes.
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