Una sfilata come un film,
apocalittico: l'anno è il 2176, Firenze è sott'acqua come del
resto una buona parte del pianeta. Un quotidiano (cartaceo) del
futuro ne dà notizia: il livello dei mari è salito, ma questo
non ferma i surfers californiani che hanno raggiunto l'Italia
via oceano per partecipare a un party a Palazzo Corsini a
Firenze dove, e questa è realtà, ja sfilato la collezione uomo
primavera-estate 2024 del designer californiano Eli Russell
Linnetz, al suo debutto in passerella a Pitti Uomo 104 come
guest designer.
Per lo stilista di Venice Beach - che ha lanciato la sua
griffe nel gennaio 2020 con uno stile colorato, uno spirito
californiano e capi-icona associati agli Usa -, la collezione
presentata a Firenze dà vita a un nuovo capitolo della sua
storia: ora abbraccia anche uno stile sartoriale lussuoso. Per
fare questo, lo stilista ha iniziato a pensare alla collezione
come appunto a un film: in un mondo del futuro, per gran parte
sott'acqua, un gruppo di surfer americani si intrufolano a una
festa in un lussuoso palazzo e decidono di indossare i capi del
guardaroba del proprietario della villa. Ecco allora in
passerella completi in broccato e taffetà, portati con vistose
collane di cristallo, giacche militari coperte di glitter e
cristalli, perline ricamate a mano sui capi. La maglieria si
trasforma con l'uso di colori metallici e pailettes. I tuxedo
ricordano le mute da sub, le camicie in seta le classiche
californiane. Insomma un mix tra stile californiano e
artigianato fiorentino.
Per disegnare la linea lo stilista ha visitato gli archivi
del Teatro della Pergola di Firenze e del Maggio musicale: ne ha
studiato i costumi di scena, ha commissionato pezzi alle loro
sartorie. Ha voluto anche ispirarsi ai costumi rinascimentali
per i tessuti più ricchi. In più, aggiunge una linea di
gioielli, realizzata con Tom Binns. Debuttano anche occhiali in
gomma e calzature, che ricordano quelle dalla suola grossa che
si usano per andare sullo skateboard. L'ultima uscita della
sfilata è un modello con tunica e torcia in mano, chiaro
riferimento alla Statua della Libertà: l'ispirazione è dal film
'Il pianeta delle scimmie'.
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