E' uno dei codici miniati più famosi e preziosi dell'intero Medioevo e contiene la versione più completa del Roman d'Alexandre, il breve Alexander and Dindimus in inglese e la versione francese, Livres du graunt Caam, del Milione di Marco Polo.
Il manoscritto Roman d'Alexandre, noto come Bodley 264, conservato ad Oxford nella Bodleian Library, 'rivive' grazie all'Istituto Treccani, che ne propone la riproduzione integrale in facsimile, in tiratura mondiale di 499 copie numerate a mano.
Il manoscritto, iniziato nel 1338 a Tournai (Belgio) e terminato a Londra nel 1410, ha un valore storico e letterario notevole, perché è l'unico a contenere le tre opere insieme e conserva uno dei più notevoli programmi di miniatura di qualsiasi manoscritto medievale.
Il facsimile, di grandi dimensioni, è costituito nel totale da 274 carte (548 fogli, più le pagine di guardia) e piegatura e cucitura sono interamente manuali. Il volume è accompagnato da un commentario di circa 300 pagine, rilegato in carta pergamena, con un'Introduzione di Bruce Barker-Benfield, curatore dei manoscritti medievali della Bodleian Libraries di Oxford, un commento critico al codice, una scheda codicologica e una bibliografia a cura di Mark Cruse, un saggio sui Voyages di Marco Polo a cura di Marcello Ciccuto e un contributo di Monica Centanni sulla tradizione del testo del Roman d'Alexandre. Correda l'opera la moneta-riconio che riproduce lo statere di Lisimaco (305 - 281 a. C.) con Alessandro Magno divinizzato al dritto, raffigurato come Zeus Ammone, e Atena portatrice della Nike al rovescio. La riconiazione della moneta è stata progettata e realizzata dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato appositamente e in esclusiva per la Treccani.
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