Si intitola PicassoNapoli la mostra
della Fondazione Bideri che da sabato 30
settembre sarà visitabile a Praiano (Salerno) nella cappella
dell'ex Congrega del
Rosario.
L'esposizione ripercorre il soggiorno di Picasso a Napoli nella
primavera
1917, focalizzando l'attenzione sulle suggestioni legate al suo
ascolto di
canzoni napoletane.
La mostra muove da una cartolina inviata a Cocteau il 21 aprile
di
quell'anno nella quale il pittore scrisse: "Mio caro Jean, ti
scriviamo dal
ristorante dove abbiamo pranzato con i consoli russi. Siamo
felici e
cantiamo canzoni napoletane".
Quali canzoni abbia cantato e ascoltato Picasso è lo spunto
narrativo per
ricostruire il paesaggio sonoro nel quale si trovò immerso
durante quel
pranzo ma anche durante le sue numerose escursioni in città.
Spartiti, copielle e rari manoscritti dell'archivio Bideri
definiscono
innanzitutto il panorama delle canzoni napoletane che ebbero
maggiore
successo negli anni '10, alcune delle quali, verosimilmente,
furono
ascoltate da Picasso. È il caso di brani diventati poi dei
classici come
Core 'ngrato, Tu ca nun chiagne o Guapparia ma anche di canzoni
come Quanno
tramonta 'o sole, Io 'na chitarra e 'a luna o 'A serenata 'e
Pulicenella,
che oggi meriterebbero di essere rivalutate.
La mostra dedica ampio spazio anche alle canzoni napoletane
dedicate alla
guerra, che segnarono la produzione musicale dell'epoca. Si
tratta di un
repertorio consistente e variegato nel trattamento del tema: lo
testimoniano
la malinconia dei versi di Sentinella, proposti nella stesura
autografa di
Roberto Bracco, il patriottismo oleografico di Serenata a
ll'Imperatore di
E.A. Mario e quello di sapore maschilista di Nu reggimento 'e
femmene,
scritta da Aniello Califano.
Naturalmente, non manca lo spartito di 'O surdato 'nnammurato,
composta nel
1915 dallo stesso Califano, affiancato allo spartito di una
canzone di Luigi
Fragna che curiosamente ha lo stesso titolo.
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