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Mostre: tre 'quadri di tarsia' di fra Damiano Zambelli

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Mostre: tre 'quadri di tarsia' di fra Damiano Zambelli

'Fuori dai cori' dal 2/10 al Museo Davia Bargellini di Bologna

BOLOGNA, 30 settembre 2021, 11:08

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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'Fuori dai cori. Tre 'quadri di tarsia' di fra Damiano Zambelli da Bergamo (1480 circa-1549)' è il tema della mostra visitabile dal 2 ottobre al 5 dicembre al Museo Davia Bargellini di Bologna, promossa dai Musei Civici d'Arte Antica-Istituzione Bologna Musei, in collaborazione con l'Ordine dei Predicatori, nell'ambito delle celebrazioni internazionali per l'ottavo centenario della morte di San Domenico.
    Del frate bergamasco "principe degli intarsiatori", trasferitosi nel 1528 a Bologna, dove fu attivo nel convento di San Domenico per un ventennio, sono esposte due tarsie oggi in collezione privata, che rappresentano una Flagellazione e una Crocifissione, affiancate per la prima volta al commesso ligneo conservato al Museo Davia Bargellini, raffigurante a sua volta quest'ultimo soggetto.
    La mostra - curata da Mark Gregory D'Apuzzo, Lorenzo Mascheretti e Massimo Medica - ha il sostegno della Galleria Longari Arte Milano e prevede un focus, attraverso pannelli esplicativi, anche all'interno del coro della basilica di San Domenico a Bologna, dove il visitatore troverà approfonditi alcuni postergali che sono in dialogo con le tarsie presentate in mostra. I tre mosaici di legname raffigurano, infatti, composizioni analoghe a quelle visibili nel coro della basilica bolognese, capolavoro di fra Damiano, eseguito con aiuti a partire dal 1541 e terminato un decennio più tardi, poco dopo la morte dell'artista.
    La scelta di ambientare la mostra nella sede del Museo Davia Bargellini è motivata - oltre che dalla presenza nella raccolta museale di una tarsia di fra Damiano, proveniente dalla collezione del marchese Virgilio Davia - dalla natura dei pezzi esposti, simbolo di una tecnica artistica posta "all'incrocio di tutte le arti" (André Chastel) e particolarmente diffusa nel corso del Quattrocento e del Cinquecento.
   

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