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Meloni sente la mamma di Trentini: 'Lavoriamo per il rientro'

Meloni sente la mamma di Trentini: 'Lavoriamo per il rientro'

Telefonata con Armanda Colusso, il cooperante italiano è in carcere a Caracas

08 aprile 2025, 19:01

Redazione ANSA

ANSACheck
Alberto Trentini - RIPRODUZIONE RISERVATA

Alberto Trentini - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il governo è al lavoro per riportare a casa Alberto Trentini, il cooperante veneziano fermato dalle autorità del Venezuela dal 15 novembre scorso e detenuto in un carcere alla periferia di Caracas. A 144 giorni dalla sua scomparsa, è stata la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a impegnarsi in prima persona telefonando a sua madre, Armanda Colusso, che lo attende nella sua casa al Lido di Venezia.

"La signora Armanda Colusso conferma di aver ricevuto nei giorni scorsi una telefonata della Presidente Meloni che ha assicurato alla famiglia Trentini l'impegno del nostro Governo per riportare finalmente a casa Alberto, detenuto in Venezuela dal 15 novembre scorso", ha ribadito oggi Alessandra Ballerini, l'avvocata che assiste la famiglia Trentini per questa vicenda.

"Confidiamo - ha aggiunto la legale in una nota - che questo impegno delle nostre istituzioni si concretizzi a breve nella liberazione di Alberto, che dal giorno della sua cattura non ha potuto comunicare neppure con la propria famiglia, né ha potuto ricevere visite consolari. Questa attesa logora Alberto e chi lo ama".

Il cooperante italiano risulta detenuto nel carcere "El Rodeo I", ubicato nello Stato di Miranda, a circa 30 chilometri della capitale venezuelana, in una località chiamata Guatire.

Era arrivato nel paese sudamericano il 17 ottobre scorso, per coordinare i lavori sul campo della Ong "Humanity & Inclusion".

Attualmente sarebbe in regime di isolamento, accusato di terrorismo.

Il suo stato di salute sarebbe "buono", secondo informazioni giunte attraverso un canale che tiene aperto un dialogo con le autorità venezuelane. Fin dal primo momento in cui è stato lanciato l'allarme si sono moltiplicati gli appelli e le iniziative, da parte della famiglia, della politica e della comunità che conosce e stima Trentini, in una situazione di totale blackout sulla sua sorte.

Al governo era stato chiesto in particolare di interessarsi al caso, così come era avvenuto per la giornalista Cecilia Sala.

Anche Paola e Claudio, genitori di Giulio Regeni, avevano lanciato un appello durante la trasmissione di Fabio Fazio 'Che tempo che fa'. A Venezia periodicamente si tengono flash mob in vari punti della città, nei quali viene esposto uno striscione con la foto del giovane cooperante e l'hashtag #freealberto.

In Venezuela oltre a Trentini ci sono altri sette cittadini italiani con doppia cittadinanza, tra i quali ex deputati e dirigenti politici, nella lista dei detenuti per i quali il governo italiano ha fatto numerosi appelli alle autorità di Caracas affinché vengano liberati. E sono ancora almeno 19 i prigionieri stranieri catturati per motivi politici, secondo i dati dell'Ong locale Foro Penal, che si dedica alla difesa dei diritti umani. A questi, sottolinea l'organizzazione, si aggiungono altri 35 prigionieri politici con doppia nazionalità.

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso dell'ultimo vertice del G7 in Canada ha portato all'attenzione del Gruppo il tema dei detenuti politici in Venezuela e il caso di Trentini. 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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