Al carcere minorile Beccaria di Milano "siamo ancora senza direttore, abbiamo avuto un afflusso importante di agenti, sono belli, bravi e intelligenti ma se avessero più di 23 anni… Sono spaventati anche dopo quello che è successo.
Questo Beccaria ha bisogno di un direttore, che non c'è ancora, e di avere ancora più risorse.
E dovremmo avere un
comandante degli agenti". Lo ha detto don Gino Rigoldi, storico
cappellano del Beccaria, dopo l'incendio di ieri nel carcere
minorile, parlando a margine della presentazione di 'Pact4future
- people, purpose, planet', il forum internazionale
dell'Università Bocconi e del Corriere della Sera.
"Sono lì da 52 anni - ha sottolineato - e non ho mai visto un
giorno in cui tutto questo c'era ed era armonizzato. Il carcere
minorile più grande d'Italia non può stare per 20 anni senza il
direttore".
"Ieri - ha spiegato don Rigoldi - c'è stata una reazione da
parte di un ragazzo abbastanza grande che ha saputo di dover
essere trasferito. Già uno sta in carcere mal volentieri, poi un
po' si abitua ma viene a sapere che andrà nel Sud Italia".
A quel punto "ha fatto una scenata ed è stato subito
consolato dagli altri. Lui ha dato fuoco al materasso e questo
ha scatenato il panico - ha proseguito -. È vero che qualcuno
pensa che il Beccaria sia esplosivo, ma sono arrivati pompieri,
carabinieri, la polizia, i vigili urbani per un letto
incendiato. C'erano fiamme e gli altri ragazzi che gridavano ma
non c'era nessuna rivolta".
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