La polizia ha eseguito all'alba a Roma 5 misure cautelari, emesse dal gip su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di altrettanti uomini residenti nel quartiere Laurentino 38 accusati, a vario titolo, di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco, detenzione e spaccio di sostanza stupefacente e violazione della legge sulle armi.
In tre sono finiti in carcere e gli altri due ai domiciliari.
Eseguiti anche 13 decreti di
perquisizione nei confronti di altrettanti indagati.
L'indagine è scattata in seguito alla gambizzazione di un uomo
arrivato al pronto soccorso del Sant'Eugenio lo scorso 27
settembre. Le indagini degli agenti del IX Distretto
Esposizione, anche attraverso sistemi di intercettazione
ambientale, hanno ricostruito la dinamica del ferimento e i
motivi, identificando due fratelli come gli autori. Per gli
investigatori i due da diversi anni gestirebbero un'attività di
spaccio in via Kafka e avrebbero imposto la "loro egemonia" in
quell'area, arrivando all'uso delle armi nel caso in cui
qualcuno tenti di invadere la zona al cui interno esercitano il
loro predominio. La vittima del ferimento si sarebbe mostrato
restio ad allontanarsi da quella strada e per questo ferito a
colpi d'arma da fuoco.
Nel corso dell'indagine sono emersi elementi a carico di 11
persone facenti capo a un noto pregiudicato riguardo a
un'attività illecita di detenzione e spaccio di cocaina che
hanno permesso di recuperare notevoli quantitativi di sostanza
stupefacente e armi da fuoco illegalmente detenute. Durante
l'esecuzione delle misure sono stati sequestrati 300.000 euro in
contanti e 3 rolex.
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