(di Paola Mariano)
Internet, social e altri siti che
spesso offrono anche un pericolosissimo anonimato azzerante ogni
freno inibitorio, sono sempre più spesso scenari in cui si
consumano violenze virtuali, atti di cyberbullismo dalle
conseguenze anche gravissime: è per contrastare questo problema
emergente che ha come vittime preferenziali i giovani più
fragili che nasce al Policlinico Gemelli di Roma un ambulatorio
per curare i danni e prevenire le conseguenze del cyberbullismo.
Il servizio nasce in collaborazione con la Polizia Postale ed
è in continuità con l'Ambulatorio per la Dipendenza da Internet
del Policlinico romano, di cui è responsabile Federico Tonioni,
ambulatorio che dal 2009 ha accolto e curato oltre 600 pazienti.
Per accedervi è necessario prenotare una visita, telefonando da
lunedì a venerdì, dalle ore 11 alle ore 13, al numero
06.30154122.
L'ambulatorio offre un percorso di cura e riabilitazione
basato su psicoterapia e terapia di gruppo, spiega Tonioni, con
uno spazio di ascolto anche per i genitori. Sarà a disposizione
non solo delle vittime, ma anche dei cyberbulli. ''Con le
vittime - spiega Tonioni - si lavorerà sulla capacità di gestire
la propria aggressività, di solito trattenuta, per poter
costruire il proprio spazio nel mondo e dotarsi degli strumenti
per evitare di rendersi 'disponibili' a essere perseguitati. Con
i bulli, invece, lavoreremo sulla loro capacità di diventare
empatici, evocando in loro sentimenti di colpa e lavorando sulla
loro affettività. La 'riabilitazione affettiva' dei bulli,
precisa, ha una risonanza particolare tra i giovani, perché
evidenzia che anche questi adolescenti eccessivamente aggressivi
possono covare a loro volta un disagio psichico e sofferenza cui
va dato uno spazio.
La struttura potrà potenzialmente mettersi in raccordo con
istituti scolastici per cercare di scovare i possibili utenti,
anche grazie alla Polizia Postale e delle Comunicazioni. Inoltre
il centro sta definendo un accordo con l'ANP-Lazio (Associazione
nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola) per una
collaborazione su un progetto d'informazione e divulgazione
sull'utilizzo delle nuove tecnologie e sui rischi connessi.
Il cyberbullismo è un fenomeno in crescita ovunque: in una
ricerca realizzata da Save the Children, in collaborazione con
Ipsos lo scorso anno, si evidenzia come 4 minori su 10 sono
testimoni di atti di bullismo online verso coetanei, percepiti
"diversi" per aspetto fisico (67%), per orientamento sessuale
(56%) o perché stranieri (43%). Con il cyberbullismo la crescita
dei disagi subiti è esponenziale e non tutti gli atti di
cyberbullismo vengono denunciati. ''Il bullismo online è ormai
riconosciuto come primaria fonte di angoscia e potenziale
psicopatologia per gli adolescenti nativi digitali - dichiara
Tonioni. Qualsiasi struttura che si occupi di psicopatologia
adolescenziale dovrebbe fare i conti con questo disagio
emergente''.
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