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di Gabriele Santoro
"Antonino, non dire mai che sei stanco: aiuta gli altri fino a che ti reggerai in piedi". E lui, ex senzatetto, quelle parole di Papa Francesco non le ha dimenticate mai e ora si dedica ad aiutare, insieme alla Comunità di Sant'Egidio, quelli che come lui soffrivano il freddo e la fame. Antonino ha 69 anni, è nato a Palermo, ha pochi denti nella bocca ma sorride sullo sfondo di Santa Maria Maggiore, dove il 'suo' Papa è stato appena seppellito. Lui che faceva parte di quel popolo degli ultimi che Francesco tanto amava, oggi è qui, in prima fila, a darli l'ultimo saluto. Ha le mani ruvide di chi ha vissuto lontano dalle comodità, ma con quelle stesse mani, dice oggi orgoglioso, "ho stretto dieci volte le mani di Francesco".
Tanti anni fa, qui a Roma, viveva per strada, "dove capitava, nelle stazioni ferroviarie". Uno dei tanti invisibili delle grandi città, ignorati dai più. Poi l'incontro con la Comunità di Sant'Egidio, che nel 2002 ha iniziato ad aiutarlo. "Prima con una roulotte, poi in una casa per anziani, a Monteverde. Loro hanno aiutato me, ora io aiuto loro". Il martedì, dunque, Antonino dà una mano alla mensa dei poveri, quelli che si trovano oggi nelle stesse condizioni in cui era lui. È così, tramite Sant'Egidio, che ha conosciuto Papa Francesco: "La prima volta è stato appena è stato eletto Papa, nel 2013. È stato grazie alla Comunità che ho potuto vederlo, incontrarlo, baciargli la mano. Sono stato anche a Santa Marta". E lì, in una di quelle occasioni, il Pontefice si è rivolto proprio a lui, dandogli un insegnamento che non ha mai dimenticato: "Non dire mai che sei stanco - gli disse Francesco - aiuta gli altri finché starai in piedi". Ed è difficile, oggi, non unirsi ad Antonino nel pensare che quel consiglio il Papa non s'è limitato a darlo agli altri, ma l'ha seguito lui stesso dando l'esempio fino all'ultimo giorno, nonostante le condizioni di salute critiche, coi carcerati di Regina Coeli e i fedeli di Piazza San Pietro. Quella volta Antonino non c'era: "L'ho visto in televisione, a Pasqua, e guardandolo nel volto ho visto subito che c'era qualcosa che non andava in lui". È stata l'ultima volta, come il resto del mondo, che l'ha visto in vita. Oggi, per l'undicesima volta, l'ha incontrato per accompagnarlo alla sua ultima dimora terrena. "Quando ho visto arrivare la bara qui a Santa Maria Maggiore ho sentito il cuore che mi si chiudeva nel petto - dice commuovendosi - Lui amava davvero i poveri. Ma in realtà Francesco amava tutti quanti".
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