Da quest'anno il contributo
previdenziale minimo che i giornalisti che esercitano la
professione in forma autonoma iscritti all'Inpgi devono pagare
"può essere dilazionato anche in tre rate anticipate: la prima
entro il 31 maggio, la seconda entro il 30 giugno e la terza
entro il 31 luglio" ed è "una possibilità in più, che si
affianca al pagamento in un'unica soluzione entro il 31 luglio".
A farlo sapere è la stessa Cassa pensionistica privata.
Si tratta di una 'chance' che "offre una risposta concreta
alle richieste di numerosi associati che, in questo modo, senza
ulteriori oneri, possono dilazionare in tre rate il pagamento
del contributo previdenziale minimo che, in ogni caso, deve
essere saldato, come di consueto, entro fine luglio", spiega il
presidente dell'Ente Roberto Ginex, in seguito alla delibera
approvata all'unanimità, a fine aprile, dai componenti del Cda
Mattia Motta, vice presidente, Stefano Gallizzi, Giuseppe
Gandolfo e Massimo Marciano.
"Riteniamo che questo sia un segnale importante nei confronti di
quella grossa fascia di iscritti a basso reddito che si trovano
a dover affrontare a luglio il versamento di una somma che
spesso - sottolinea - risulta pari a un mese di compenso di
collaborazioni giornalistiche".
L'Inpgi rammenta, infine, che il contributo previdenziale minimo
è "un obbligo per tutti i giornalisti che hanno svolto, o stanno
svolgendo attività professionale in forma autonoma nell'anno
2025. Chi, invece, esercita la professione esclusivamente in
forma parasubordinata, ossia come co.co.co., non deve versare il
contributo minimo, poiché l'obbligo previdenziale ricade sul
committente", si legge sul sito della Cassa.
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